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Mantegazza, Paolo
Almanacco igienico popolare del dott. Paolo Mantegazza
127688 1882 , Milano , Libreria Gaetano Brigola 26 occorrenze

nostro corpo, contengono cloruro sodico. Per virtù igieniche è da preferirsi il sale che ci il mare in confronto di quello che ci danno le miniere. In

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Salsa. — Dumas nel suo gran Dizionario di cucina la ricetta di 89 salse, ma nessuna di esse prese da sola nè tutte le ottantanove salse prese

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Dumas questa ricetta di un ragoût di sedano: Fate cuocere del sedano tagliuzzato, come fareste degli spinacci, conditeli di sale, di pepe, di noce

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Sturione. — Grosso pesce dei nostri fiumi maggiori e dei nostri mari, che ci una carne alquanto stopposa, ma che diviene delicata con un legger

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Tartaruga. — Alimento fra noi molto raro, che in altri paesi invece costituisce la parte principale dell'alimentazione di un popolo. un grasso

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Topinambour. — Pianta originaria del Brasile e che appartiene allo stesso genere del girasole. un tubercolo discretamente nutritivo e che ha un

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l'imprevidenza dei pescatori. Ci una carne delicata, digeribile, nutriente e può chiamarsi re o regina (al sesso non ci tengo) di tutti i nostri

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'essere nauseante, che è saporita senz'essere stomachevole, che rinfresca e nutrisce, che alle nostre labbra tanti baci, quanti sono i molti acini dei

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beccaccia è disonorata da questo umiliante confronto. Il vannello una carne sapida, di pocopr egio, ma alquanto tigliosa: le sue uova invece sono

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per il frumento che per il riso. L'amido di patate non si saccarifica più presto degli altri, ma meno zucchero, per cui si può dirlo più

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Le amacche dell'Aducci si sono sempre andate perfezionando. Egli ci dei veri letti tascabili nelle sue amacche che pesano 160 grammi e che

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Anitra. — Uccello noto a tutti e che da alla cucina diverse specie e varietà domestiche e selvaggie; però sempre una carne poco digeribile ai

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Aringa. — Pesce molto fecondo che alimento abbondante a intere regioni. Quando l'aringa è fresca è a un dipresso digeribile e nutriente come la

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Carpione. — Pesce d' acqua dolce molto comune, che ci una carne alquanto indigesta, specialmente nella primavera e nell'estate. Per togliere a

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Cicoria. — Il genere cichorium dei botanici ci la cicoria selvatica e la domestica non che l'indivia, che si mangiano da noi quasi unicamente

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prepara con semolino, latte, burro e brodo. Catone nel suo libro De re rustica, ci la ricetta del couscous, che era usato ai suoi tempi dai Cartaginesi.

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Alexandre Dumas, libro d'altronde piacevolissimo alla lettura e eccellente per un cuoco e un sibarita, leggete la definizione ch'egli ci della crême:

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Dattero. — Il commercio ci oggi i datteri dell'Africa a così bassi prezzi, che possiamo mangiarne senz' esser ricchi. È un frutto saporito

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gentili che la terra quando fa all'amore col sole, suo amante eterno. La violetta è il profumo di quei baci, la fragola ne è il sapore; l'una e l

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Gallo faraone. — È un uccello addomesticato, che ci molte uova e carni squisite, ma che per la sua turbolenza, per i suoi gridi insopportabili

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e che soffrono di veglia. Merluzzo. — Gran pesce molto comune nei mari della Norvegia, della Scozia, dell'Irlanda, e dei Banchi di Terranova e che

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adulti dispeptici produce spesso flatulenza e acidità di stomaco, in altri una sensazione spiacevole di secchezza e di irritazione alla gola

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Noce. — Bell'albero della Persia che alle nostre case un legno eccellente, ai nostri scrofolosi un decotto salubre colle sue foglie, a tutti un

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Oca. — Uccello domestico molto goffo quando cammina, molto indigesto quando si mangia, ma che al povero nel giorno di Ceppo la più succulenta

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bruciore di ventricolo in qualche individuo schifiltoso e la pelle d'oca a qualche donnina nervosa, che non può mangiare le pesche, che dopo averle

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Rana. — Animaletto elegante, che canta male, che salta bene e che alla nostra cucina una carne saporita e di facile digestione, per cui conviene

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Prof. Leyrer
La regina delle cuoche
218966 1882 , Milano , C. F. Manini 7 occorrenze

, e tolto il coperchio alla zuppiera, lo posa sul suo piatto, e lo cosi ad un servo che gli starà appresso; e ciò perchè nel coperchio vi è sempre

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vantaggiosamente si mescolano colle farine di fagiuoli, di piselli e di lenti, il che luogo a molte piacevoli variazioni.

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, nocciuole, ecc., cui si quel profumo che meglio aggrada.

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Se alla vacca invece di fieno si erba e carote, tanto essa come il bimbo poppante si ammalano di diarrea; e, come più sopra si disse, che non è

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Il fegato degli uccelli selvatici alle vivande un saporito alquanto amaro e frizzante che promuove bene la digestione. Nell'apprestare gli uccelli

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Non lo si mai all'ammalato finchè dura l'accesso della febbre: bensì fra un accesso e l'altro. Per scacciare la febbre si prende fra il secondo e

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Il vitello un brodo di poca sostanza, quasi insipido, ma facendolo un po' concentrare questo brodo è eccellente pei malati. Il castrato comunica

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