Questa zuppa d'Estate si prepara con vi Sciole fresche, e nell'Inverno con visciole secche. Prendete due libbre di visciole fresche, dette in Roma papali, ovvero marasche, che siano colte di recente, levategli il pedicolo, e il nocciuolo che pesterete grossolanamente, mettete le visciole e nocciuoli schiacciati a cuocere per una mezz'ora con acqua a sufficienza per una zuppa di sei persone, e mezza bottiglia di vino bianco buono, sei oncie di zucchero in pane, dodici cariandoli, una scorzetta di limone, tre garofani, uno stecco di cannella, aggiungeteci la mollica di una pagnotta bianca; passate il tutto al setaccio, fate scaldare senza bollire, osservate che la zuppa dev'essere densa come una Purè, e versate nella terrina, ove siavi delle fette di mollica di pane, o croste disseccate, e glassate di zucchero al forno.
zucchero in pane, dodici cariandoli, una scorzetta di limone, tre garofani, uno stecco di cannella, aggiungeteci la mollica di una pagnotta bianca
Mettete cinque libbre di farina in una terrina grande, fateci un buco nel mezzo, stemperateci la sera con acqua tiepida una pagnotta di lievito. La mattina aggiungeteci due libbre di strutto buono, dieci oncie di zucchero fino, dieci uova, ed un'oncia di sale fino; formatene una pasta, mettetela sopra la tavola della pasticcieria, e incorporateci poco per volta altre cinque libbre di farina, sbruffandoci di tempo in tempo colle mani dell'acqua tiepida, finchè la pasta sia ben formata, e piuttosto tenera; affinatela bene a forza di polzi: conoscerete quando è arrivata, allorchè si staccherà dalle mani, e da sopra la tavola; mescolateci allora una libbra, o più di prosciutto magro tagliati in minutissimi dadini; formatene quindi le pagnottelle di una discreta grandezza, ponetele sopra lastre, o tielle di rame, fatele lievitare ad una stufa temperata circa tre ore; indi indoratele sopra con uovo sbattuto e un mazzetto di penne, fatele cuocere di bel colore al forno, e servitele calde sopra una salvietta.
Mettete cinque libbre di farina in una terrina grande, fateci un buco nel mezzo, stemperateci la sera con acqua tiepida una pagnotta di lievito. La
Pangiallo Stemperate sul mezzo giorno con un poco di acqua tiepida, una pagnotta di lievito, in cinque libbre di farina, facendogli un buco nel mezzo. La sera formatene una pasta tenera come se fosse pane, aggiungendoci mezza foglietta di olio, un'oncia di sale fino, e acqua tiepida quanto basti; quindi mescolateci dieci libbre di zibibbo ben mondato, cinque libbre di mandorle, due libbre di candito tagliato in dadi, e un poco d'acqua di zafferano, che farete mettendo in infusione il zafferano in un pannolino legato, o piommacciolo dentro un poco d'acqua calda. Quando il tutto sarà bene incorporato insieme, formatene le pagnotte di quella grandezza che credete, ponetele sopra una tavola, e lasciatele cosi fino alla mattina seguente, coperte con una tovaglia; allora con un mazzetto di penne, e un poco d'acqua di zafferano ben carica, indoratele sopra, e fatele cuocere al forno, come se fosse pane. Se sarà di grasso, in luogo dell'olio, potete metterci mezza libbra di strutto, come si costuma in Venezia; in questa maniera sarà assai migliore.
Pangiallo Stemperate sul mezzo giorno con un poco di acqua tiepida, una pagnotta di lievito, in cinque libbre di farina, facendogli un buco nel mezzo
Orduvre = Fate ammollare nel latte la mollica di una pagnotta, e quindi fatela bene disseccare sul fuoco in una cazzarola, che diventi come una pasta. Quando sarà fredda mettetela in una terrina con quattro oncia di butirro fresco mescolate bene, aggiungeteci tre o quattro rossi d'uova, uno per volta, sempre movendo, ciò che fa alleggerire la composizione. Averete della carne bianca di cappone cotto arrosto, e restato dalla Tavola, levategli la pelle, tritatela, aggiungetela alla dose suddetta; seguitate a mescolare, condite con sale, pepe schiacciato, , noce moscata, cannella fina, uniteci due o tre bianchi d'uova sbatuti in fiocca; versate in una Giatta d'argento, o in un piatto con un bordino intorno; fate cuocere dolcemente ad un forno temperato, e servite di bel colore. Potete ancora versare in una cazzarola, guarnita di carta imbutirrata, e cuocere al forno. Quando sarà cotto, rivoltarlo, levargli la carta, e servirlo.
Orduvre = Fate ammollare nel latte la mollica di una pagnotta, e quindi fatela bene disseccare sul fuoco in una cazzarola, che diventi come una pasta