Sale. — Benedetto il mio simpatico amico Mussi, di cui non divido tutte le opinioni politiche, ma di cui ammirò la pertinacia nel far esonerare il sale da ogni tassa. Un pizzico di sale di più nella pentola del povero, vuol dire tanti globuli rossi di più nel suo sangue, e quindi tanto più di forza nelle vene di tutto il popolo italiano.
sale da ogni tassa. Un pizzico di sale di più nella pentola del povero, vuol dire tanti globuli rossi di più nel suo sangue, e quindi tanto più di forza
Salsa. — Dumas nel suo gran Dizionario di cucina dà la ricetta di 89 salse, ma nessuna di esse prese da sola nè tutte le ottantanove salse prese assieme valgono questa: l'appetito. È questa la salsa, che fa trovare saporitissimo un pezzo di pane nero e una cipolla cruda, ed è la sua mancanza che fa
Salsa. — Dumas nel suo gran Dizionario di cucina dà la ricetta di 89 salse, ma nessuna di esse prese da sola nè tutte le ottantanove salse prese
Segale. — Cereale, che non deve mangiarsi che quando non si può comperare frumento. La segale contiene infatti meno amido e molto meno di materie albuminoidi del suo biondo e più nobile fratello. Nè ciò basta, la farina di segale si presta molto male alla panificazione e il pane riesce glutinoso e poco poroso. La segale va anche soggetta ad un fungo parassita molto velenoso (segale cornuta). Il pane misto di segale e frumento può esser indicato per combattere la stitichezza.
albuminoidi del suo biondo e più nobile fratello. Nè ciò basta, la farina di segale si presta molto male alla panificazione e il pane riesce glutinoso e
Semola. — Stupite, o lettori del mio Almanacco. Dumas Alexandre père et seul confessa, nel suoGrand Dictionnaire de cuisine, che «la meilleure semoule est celle de Gênes.» Egli intendeva parlare di quella pasta finissimamente granulata, con cui si sogliono preparare minestrine leggere pei bambini e convalescenti. In Italia però si chiama col nome di semola anche il fior di farina. Nel far cuocere la semola (pasta) conviene badar sempre che la cottura penetri anche nell'interno dei piccoli granelli, che la costituiscono.
Semola. — Stupite, o lettori del mio Almanacco. Dumas Alexandre père et seul confessa, nel suo Grand Dictionnaire de cuisine, che «la meilleure
I. Pranzo offerto ad Alessandro Dumas nel settembre del 69 al suo ritorno dalla Russia. Hors d'oeuvre divers. Potages. A' la Buckingham. Aux Mohicans. Relevés. Truite à la Henri III. Homard à la Porthos. Filet de boeuf à la Monte-Cristo. Bouchées a la Reine Margot.
I. Pranzo offerto ad Alessandro Dumas nel settembre del 69 al suo ritorno dalla Russia. Hors d'oeuvre divers. Potages. A' la Buckingham. Aux Mohicans
Quanto a me, quando sorseggio voluttuosamente un bicchiere di Strevi, parmi sentire in quel dorato liquore un'emanazione della dolcezza dell'uomo che li ha fatti. E se non conoscete ancora il Commendatore Braggio, varrebbe la pena di fare una gita al ridente paesello di Strevi per conoscere quel patriarca tanto benemerito del suo paese, che ha governato per molti anni con autorità di sindaco, con affetto di padre. Egli ha fondato ospedali e scuole, egli ha promosso l'industria dei vini, egli è vissuto beneficando e raccogliendo benedizioni da tutti. Possano molti imitarlo e bevendo il suo vino assorbire le virtù di quell'uomo, che senza canonizzazione e senz'essere morto, e già un santo.
patriarca tanto benemerito del suo paese, che ha governato per molti anni con autorità di sindaco, con affetto di padre. Egli ha fondato ospedali e
La Società Veneta desiderando, per il servizio del Treno-ospedale in tempo di guerra, di unirsi alle Associazioni private pel soccorso dei malati e feriti in guerra (Croce Rossa — Convenzione di Ginevra 1864), fece comunicazione del suo progetto al Sovrano Ordine Gerosolimitano dei Cavalieri di Malta.
feriti in guerra (Croce Rossa — Convenzione di Ginevra 1864), fece comunicazione del suo progetto al Sovrano Ordine Gerosolimitano dei Cavalieri di
Ho ammirato questa poltrona nell'ultima Esposizione milanese e non l'ho trovata per nulla inferiore alle migliori che ci vengono d'oltr'Alpe. Chi ha la sventura di avere qualche caro malato, che abbia le membra inferiori deboli o rattrappite o per qualunque causa impotenti, gli faccia dono di questa preziosa poltrona, dove l'infermo seduto a tutto suo agio colla più leggiera pressione delle mani può muoversi per la camera o passeggiare in giardino e camminare all'indietro, e volgersi per ogni lato senza fatica e colla massima facilità.
questa preziosa poltrona, dove l'infermo seduto a tutto suo agio colla più leggiera pressione delle mani può muoversi per la camera o passeggiare in
Una cronaca forse calunniosa ci racconta che il re Ferdinando di Napoli spendeva cinque milioni per costruire il palazzo di Capodimonte, perchè su quella collina si fermavano di preferenza i beccafichi. E la voce calunniosa continua a dire che in un Consiglio di ministri, nel quale si doveva decidere se fosse il caso di fare o no la guerra alla Francia, giunta la notizia che un volo magnifico di beccafichi si fosse fermato a Capodimonte, il re che voleva dare il suo veto, non seppe contenersi e fuggì dicendo: fate ciò che volete e che il diavolo vi porti!
che voleva dare il suo veto, non seppe contenersi e fuggì dicendo: fate ciò che volete e che il diavolo vi porti!
Capra. — Noi non mangiamo che il capretto o la capra giovane di tre o quattro mesi al più, essendo l'animale adulto molto coriaceo e di forte gusto ircino. Mangiate il capretto allo spiedo e conditelo di erbe aromatiche, come ci ha insegnato Jean Leclercq nel suo antico francese:
ircino. Mangiate il capretto allo spiedo e conditelo di erbe aromatiche, come ci ha insegnato Jean Leclercq nel suo antico francese:
Carota. — Radice ricca di amido e di zucchero, di cui contiene perfin il dieci per cento del proprio peso. Il suo sapore troppo pronunciato non piace a tutti, ma è di facile digestione e ci ajuta ad ingrassare. Se ne può fare un ottima torta, facendo cuocere le carote nell'acqua salata, passandole allo staccio, asciugandole alquanto in una casseruola ed aggiungendo poi crema, fecola, fior d'arancio confettato, zucchero, uova (più tuorlo che albume) e burro. Fate cuocere in forma e servite allo zabaione.
Carota. — Radice ricca di amido e di zucchero, di cui contiene perfin il dieci per cento del proprio peso. Il suo sapore troppo pronunciato non piace
Couscous. — Piatto usato dagli Arabi e dai Negri, ma che dovrebbe essere acclimato anche fra noi, specialmente per ingrassare i troppo magri. Si prepara con semolino, latte, burro e brodo. Catone nel suo libro De re rustica, ci dà la ricetta del couscous, che era usato ai suoi tempi dai Cartaginesi.
prepara con semolino, latte, burro e brodo. Catone nel suo libro De re rustica, ci dà la ricetta del couscous, che era usato ai suoi tempi dai Cartaginesi.
Meglio che mangiar fagiani è rammentare l'aneddoto di Creso e di Solone. Il Re Creso, assiso sopra un trono tutto incastonato di diamanti e di pietre preziose, ornato del suo diadema e coperto d'oro e di porpora, domandava a Solone, se mai avesse veduto qualcosa di più bello. Sì, gli rispose il filosofo, ho veduto i fagiani e i pavoni.»
preziose, ornato del suo diadema e coperto d'oro e di porpora, domandava a Solone, se mai avesse veduto qualcosa di più bello. Sì, gli rispose il
Il cacio fresco è quasi inodoro, il cacio vecchio e grasso può essere fetido come.... le cose più fetide di questo mondo e può essere tutto un museo di funghi, di infusorii, di acari, ecc., ecc. Quanto alla digeribilità dei formaggi, essa dipende dal ventricolo che deve digerirlo. Vi è Tizio, che senza un pezzetto di stracchino ben fetido non può digerire il suo pranzo e vi sono io, che avrei il chòlera morbus, se assaggiassi il Rochefort o altro formaggio molto ammoniacale. Un piccolo pezzetto di lodigiano vecchio, che fila e geme le sue lagrime profumate sull'instabilità delle cose umane, è un ottimo digestivo per quasi tutti i ventricoli del mondo.
senza un pezzetto di stracchino ben fetido non può digerire il suo pranzo e vi sono io, che avrei il chòlera morbus, se assaggiassi il Rochefort o
Fragola. — Frutto che nella sua modestia ha bello l'aspetto, caro il profumo, squisito il sapore, bello il nome; bella ogni cosa. È uno dei baci più gentili che dà la terra quando fa all'amore col sole, suo amante eterno. La violetta è il profumo di quei baci, la fragola ne è il sapore; l'una e l'altra degne di star vicine e di nascondere le loro virtù nella modesta oscurità delle siepi alpine e dei burroni silvestri.
gentili che dà la terra quando fa all'amore col sole, suo amante eterno. La violetta è il profumo di quei baci, la fragola ne è il sapore; l'una e l
Lingua. — Noi non mangiamo più con pazza e crudele prodigalità le lingue degli usignuoli o dei papagalli, ma quelle del cavallo e dei nostri animali da macello. La lingua è una delle parti più saporite e più tenere di tutto l'animale, e non per nulla sotto Luigi XII di Francia un diritto feudale accordava al signore del luogo le lingue di tutti i buoi uccisi nel suo dominio. Le lingue affumicate di Zurigo sono per lo più di cavallo, ciò che non diminuisce la loro bontà.
accordava al signore del luogo le lingue di tutti i buoi uccisi nel suo dominio. Le lingue affumicate di Zurigo sono per lo più di cavallo, ciò che non
Evviva la mela, che nelle lunghe sere dell'inverno ci profuma la mensa col suo mite e simpatico aroma e ci rallegra l'occhio col verde che ha rubato alla primavera e col rosa che ha involato alle guancie delle fanciulle. Evviva la mela che il bambino porta a dormire con sè sotto il cuscino del suo letticciuolo o consegna al nonno, perchè la trasformi in un ritratto umano e che la giovinetta fa cuocere sotto la calda cenere del caminetto, profumando tutta la camera, dove è raccolta la famiglia e dove aleggia tiepida e soave la simpatia dei domestici affetti.
Evviva la mela, che nelle lunghe sere dell'inverno ci profuma la mensa col suo mite e simpatico aroma e ci rallegra l'occhio col verde che ha rubato
Ecco perchè l'uomo, anche mangiando, non può accontentarsi di saziare la fame, ciò che all'animale dovrebbe bastare, ma come angelo che incomincia, deve invitar al suo desco quei due angioli della terra che sono la poesia e l'affetto. La poesia, il pensiero che canta; l'affetto, che è la simpatia dei cuori che sentono insieme.
, deve invitar al suo desco quei due angioli della terra che sono la poesia e l'affetto. La poesia, il pensiero che canta; l'affetto, che è la simpatia
Miele. — Cibo molto poetico, che fra noi però si trova più spesso sulle labbra dei nostri poeti, che in bocca dei ghiottoni, avendo lo zucchero di canna e di barbabietola sostituito il miele in quasi tutti i suoi usi culinarii. Pei bambini, disteso sul pane, costituisce un'ottimo cibo, mentre negli adulti dispeptici produce spesso flatulenza e acidità di stomaco, in altri dà una sensazione spiacevole di secchezza e di irritazione alla gola. Quando invece è ben digerito, può guarire alcune forme di stitichezza cronica. Il miele amaro di Sardegna, che deve il suo sapore particolare ai fiori dell'assenzio, è tonico e buon amico del ventricolo.
. Quando invece è ben digerito, può guarire alcune forme di stitichezza cronica. Il miele amaro di Sardegna, che deve il suo sapore particolare ai fiori
In un picnic di epicurei e di buontemponi galantuomini si dovrebbe rifare la cottura di un montone alla moda araba, come col solito suo stile pittoresco ce la descrive Dumas nel suoGrand Dictionnaire de cuisine a pagina 710. Si tratta di un montone coperto della sua pelle e sepolto fra le bragie d'una fossa preparata ad hoc, dopo averlo imbottito di datteri, fichi, uva passa, miele, sale e pepe. Dumas dice: Je dois dire que j'ai mangé du mouton dans quelques unes des cuisines les plus renommées d'Europe, mais jamais je n'ai mangé viande plus savou- reuse que celle de mon mouton cuit sous les cendres, que je recommande à tous les voyageurs en Orient. Chi ha mangiato nel Rio de la Plata una sol volta el asado con cuero o una ternera guateada sarà persuaso che nelle parole del fecondo romanziere francese non vi può essere parola di esagerazione.
In un picnic di epicurei e di buontemponi galantuomini si dovrebbe rifare la cottura di un montone alla moda araba, come col solito suo stile
Nespola. — Frutto, che col suo colore melanconico, la sua tarda e lenta maturazione sulla paglia, il suo sapore poco profumato, ci rammenta le miserie dell'inverno e della vecchiaia. Ha virtù leggermente astringenti ed è da consigliarsi nei casi di diarrea semplice e leggiera. In Francia se ne fa una singolare confettura, di cui vi do la ricetta: Ripulite le nespole e gettatele in burro fresco e reso rossiccio dalla cottura e lasciatevele bollire. Quando son cotte, versatevi un quarto di litro di vino rosso e fate consumare il tutto fino a consistenza sciropposa. Ritirate le nespole e spolveratele di zucchero.
Nespola. — Frutto, che col suo colore melanconico, la sua tarda e lenta maturazione sulla paglia, il suo sapore poco profumato, ci rammenta le
Padronissimi di non credere a tutte queste belle cose, che delle oche ci racconta Giulio Cesare Scaligero, ma darete fede al chimico Mimery, il quale ha conosciuto un'oca che faceva girare uno spiedo, su cui si arrostiva un tacchino (Oh crudeltà fraterna!). Quell'oca intelligente teneva l'estremità dello spiedo nel becco, e allungando e accorciando il collo, faceva debitamente il suo dovere.
dello spiedo nel becco, e allungando e accorciando il collo, faceva debitamente il suo dovere.
Pera. — Frutto squisito e di facilissima digestione, quando è maturo e che nelle cento e cento varietà prodotte dall'umano ingegno o dal caso ci offre i sapori più svariati. Omero nella sua Odissea, descrivendoci il giardino del Re Alcinoo, ci parla già di tre specie di pere e oggi se il grande poeta greco ci riapparisse dinnanzi agli occhi inammorati dal suo genio eternamente giovane, potremmo facilmente offrirgli trecento varietà di pere.
poeta greco ci riapparisse dinnanzi agli occhi inammorati dal suo genio eternamente giovane, potremmo facilmente offrirgli trecento varietà di pere.
Rana. — Animaletto elegante, che canta male, che salta bene e che dà alla nostra cucina una carne saporita e di facile digestione, per cui conviene assai bene ai convalescenti. È falso, che il brodo di rana abbia particolari virtù medicinali. Gli Inglesi hanno in orrore le rane e non le mangiano mai, mentre in Italia e in Germania formano un delizioso piatto di magro. In Francia sono abbastanze stimate, ma questo gusto deve essere tutto moderno, perchè Bernardo Palissy nel suo Traité des pierres, che è del 1580, scrive: «Et de mon temps j'ai veu qu'il se «fust trouvé bien peu d'hommes qui eussent voulu manger ni tortues, ni grenouilles.»
, perchè Bernardo Palissy nel suo Traité des pierres, che è del 1580, scrive: «Et de mon temps j'ai veu qu'il se «fust trouvé bien peu d'hommes qui
Prendete del pesce minuto, e mettetelo a lessare con pochissima acqua, dandogli solo mezza cottura: indi ritiratelo dal suo brodo, ponetelo in una casseruola con soffritto d'olio e cipolla, salatelo e quando sarà ben rosolato, bagnatelo col brodo suddetto, aggiungendo anche un poco di conserva di pomidori, due garofani ed una ciocchetta di rosmarino. Lasciate così cuocere per un'altra mezz'ora, affinchè il pesce si disfaccia e l'umido si consumi alquanto; poscia versate il tutto sullo staccio, e fate passare a forza premendo col mestolo. Se il sugo riescisse poco denso, potrete farlo concentrare riponendolo sul fuoco.
Prendete del pesce minuto, e mettetelo a lessare con pochissima acqua, dandogli solo mezza cottura: indi ritiratelo dal suo brodo, ponetelo in una
Pulite un bel pezzo di storione, inlardellatelo con filetti di carote, avvoltati prima in un pastume fatto di acciughe pestate con scorza verde di limone, sale e pepe. Ciò fatto, mettete a friggere in una casseruola un pezzo di burro con una cipolla tagliata in croce. Gettate via la cipolla subito che avrà preso il color d'oro e ponete in sua vece lo storione infarinato; ed arrosolato che sia da ambi i lati, bagnatelo con un bicchiere di vino bianco o meglio di Malaga, e, consumato il vino, aggiungetevi del brodo di rane e lasciatelo andare a piccolo fuoco per mezz'ora circa. Cotto, servitelo col suo fondo sgrassato e ristretto.
Farete lessare la testa del maiale, ma quando è a mezza cottura la ritirerete dalla pentola, e messala sul tagliere la disosserete, aiutandovi con un coltello e procurando di non spezzarla nè deformarla; poscia la rimetterete nel suo brodo onde farvela finir di cuocere a lento fuoco. Si può servirla con mostarda di senape o con salsa piccante.
coltello e procurando di non spezzarla nè deformarla; poscia la rimetterete nel suo brodo onde farvela finir di cuocere a lento fuoco. Si può
Preparate l'anitra, soffregatela tutta col suo fegato, poi involgetela in un foglio di carta bianca con colla, unta di burro. Cuocetela allo spiedo, pillotandola con burro Condotta che sia a tre quarti di cottura, levate la carta, salatela e lasciatela girare a nudo a fuoco vivo, fino a che mandi fuor della pelle dei getti di vapore. Servitela con fette di limone.
Preparate l'anitra, soffregatela tutta col suo fegato, poi involgetela in un foglio di carta bianca con colla, unta di burro. Cuocetela allo spiedo
Battete fortemente una fesa di vitello, e mettetela in fusione per dodici ore in due bicchieri di vino bianco con sedano, carote, cipolla steccata con chiodi di garofani, sale e pepe. Passate le dodici ore, involgetela in un pannolino, ricollocatela nel suo fondo, aggiungetevi dell'olio e lasciatela cuocere lentamente per due ore. Servitela con olio, limone e pochissimo zucchero in polvere, cui unirete un'acciuga pesta e passata allo staccio.
con chiodi di garofani, sale e pepe. Passate le dodici ore, involgetela in un pannolino, ricollocatela nel suo fondo, aggiungetevi dell'olio e
Pulite gli zampetti e le cotenne con acqua bollente, e mettete gli uni e le altre a lessare in sufficiente quantità di acqua, unitamente ad una cipolla steccata con due garofani; salate secondo il bisogno, e quando il tutto sia ben cotto, ritiratelo dal suo brodo, e servite caldo con qualche salsa piccante o con mostarda di senape.
cipolla steccata con due garofani; salate secondo il bisogno, e quando il tutto sia ben cotto, ritiratelo dal suo brodo, e servite caldo con qualche salsa
Allestite l'anitra spolverizzandola internamente ed esternamente di sale e mettetela in casseruola con qualche fettolino di prosciutto e un pezzo di burro; ben rosolata dapprima, lasciatela poi cuocere a fuoco lento. Servitela cosparsa col suo sugo.
burro; ben rosolata dapprima, lasciatela poi cuocere a fuoco lento. Servitela cosparsa col suo sugo.
Mettete in un vaso di terraglia e pigiate coi pugni 2 chilogr. di ribes rosso, 1 chilogr. di ribes bianco e mezzo chilogr. di lamponi ben maturi; passate il tutto a traverso un pannolino, spremendo con forza i grappoli e le fecce onde cavarne quanto più succo sia possibile; mettete questo in una calderuola sopra fuoco gagliardo; schiumatelo quando occorre, e dopo un quarto d'ora d'ebollizione aggiungetevi due chilogr. di zucchero. Fate cuocere ancora per mezz'ora, continuando a schiumare, e versate poi in vasi o alberelli di terraglia, che chiuderete soltanto dopo due giorni. La gelatina è al suo punto di cottura quando, versandone una cucchiaiata in un piatto, essa vi aderisce.
suo punto di cottura quando, versandone una cucchiaiata in un piatto, essa vi aderisce.
Le composte sono preparazioni di frutta fatte con una piccola quantità relativa di zucchero, e destinate ad esser mangiate fredde poche ore dopo essere state ammannite. La frutta non deve esservi disfatta, che anzi per quanto è possibile dovrà conservare la sua forma e il suo colore; quindi la cottura sarà breve. Ecco intanto come si fa la composta di ciliege:
essere state ammannite. La frutta non deve esservi disfatta, che anzi per quanto è possibile dovrà conservare la sua forma e il suo colore; quindi la
Togliete i gambi ed i noccioli ad una certa quantità di belle ciliegie, ben mature e sane; ponetele sul fuoco con pochissima acqua, e dopo, averle fatte bollire per 15 o 20 minuti, spremetele per estrarne tutto il succo. Pesate allora questo ed unitevi tanto zucchero quanto il doppio del suo peso, nonchè un po' d'acqua nella quale sia stata in infusione, sino dal giorno innanzi, una proporzionata dose di cannello; ponete al fuoco in una calderuola, chiarificate con albumina e fate cuocere sinchè il siroppo sia ridotto a giusta densità, schiumando ogni volta che occorre. Lasciatelo indi raffreddare, e serbatelo in bottiglie ben chiuse.
fatte bollire per 15 o 20 minuti, spremetele per estrarne tutto il succo. Pesate allora questo ed unitevi tanto zucchero quanto il doppio del suo peso
Emozioni violenti, maltrattamenti subiti, impeti di collera, possono essi pure produrre un'alterazione nel latte al punto di far ammalare il neonato. Le medicine che la madre prende influiscono sul suo sangue e per conseguenza anche sul bambino che allatta. Una suppurazione al petto passa nel latte, che diviene perciò nocivo.
. Le medicine che la madre prende influiscono sul suo sangue e per conseguenza anche sul bambino che allatta. Una suppurazione al petto passa nel latte
Una saggia dietica, però, cerca i modi di risanare il povero paziente con un sistema più ragionevole, e gli studi fatti recentemente, che diedero soddisfacenti e rimarchevoli risultati colle loro applicazioni, ci permettono di venire in suo aiuto e di procurargli conforto.
soddisfacenti e rimarchevoli risultati colle loro applicazioni, ci permettono di venire in suo aiuto e di procurargli conforto.
Il latte è il migliore e il più essenziale nutrimento che si conosca, e voi al par di me, ottimi lettori, lo sapete; esso fu il primo nostro alimento e per suo mezzo siamo cresciuti sani e prosperi e questa è una prova che da sè solo è in grado di mantener l'uomo, poichè le sue proprietà nutrienti superano quelle di qualsiasi altro alimento.
e per suo mezzo siamo cresciuti sani e prosperi e questa è una prova che da sè solo è in grado di mantener l'uomo, poichè le sue proprietà nutrienti
Si prepara un bagno composto d'acido nitrico, e di 50 parti d'acqua. Se l'oggetto è poco voluminoso basta immergerlo nel bagno, e il suo pulimento si opera quasi da sè: poi lo si risciacqua con acqua pura e fresca, tenendolo riguardato dalla polvere finchè sia asciugato.
Si prepara un bagno composto d'acido nitrico, e di 50 parti d'acqua. Se l'oggetto è poco voluminoso basta immergerlo nel bagno, e il suo pulimento si
Queste avvengono quando un'articolazione è fuori del suo posto naturale: per es., se un osso è momentaneamente spostato. In questo caso bisogna senz'altro ricorrere al medico, ed evitare tutti gli empiastri o manipolazioni dei ciarlatani. In attesa del medico mettete l'ammalato a letto in modo che la parte slogata appoggi in ogni sua parte sul suo sostegno, applicando acqua fredda.
Queste avvengono quando un'articolazione è fuori del suo posto naturale: per es., se un osso è momentaneamente spostato. In questo caso bisogna senz
Tagliate da un pezzo di carne, a ciò acconcio, alcune bragiuole, passatele prima nel burro, poi nel pane grattugiato e fatele arrostire quanto abbisogna sulla graticola, salandole a suo tempo. Stemperate poi alcune acciughe in un poco di brodo succoso e digrassato, ravvivatene il sapore col sugo di un limone, fate condensare alcun poco questa salsa per presentarla sulle bragiuole ben calda.
abbisogna sulla graticola, salandole a suo tempo. Stemperate poi alcune acciughe in un poco di brodo succoso e digrassato, ravvivatene il sapore col sugo di
Allorchè il pesce è cotto, si deve aspettare che il suo brodo siasi alquanto raffreddato prima di ritiramelo; poi- ché in tal modo esso prende meglio il gusto degli aromi, e con maggior facilità si può senza romperlo estrarlo dal brodo.
Allorchè il pesce è cotto, si deve aspettare che il suo brodo siasi alquanto raffreddato prima di ritiramelo; poi- ché in tal modo esso prende meglio
Dopo avere sventrato, abbrustiato e messo un pezzo di burro, con sale nell'interno del dindo, legatelo ed accosciatelo a dovere; bagnatelo con sugo di limone e copritelo di lardo, poscia mettetelo allo spiedo attraversandolo per il lungo; se il tacchino è giovane, un'ora e mezza basterà per cuocere. Durante la cottura lo cospargerete col suo sugo e burro sorvegliando ch'abbia a prendere poco a poco un bel colore.
. Durante la cottura lo cospargerete col suo sugo e burro sorvegliando ch'abbia a prendere poco a poco un bel colore.
Imbianchite per sette od otto minuti tre ettogrammi di salsiccia fina, che. taglierete a pezzetti lunghi sei centimetri; imbianchite pure un ettogrammo di prugne di Provenza; preparate mezzo litro di marroni cotti; pelate e tagliate a quarti quattro pere che farete saltare in una casseruola con burro; tagliate a pezzetti il fegato del dindo e mettetelo assieme agli altri ingredienti. Alcuni usano bagnarli con vino di Malaga; l'esperienza ha dimostrato essere meglio impiegare il Marsala od anche semplicemente vino bianco. Spolverizzate leggermente di sale l'interno del tacchino e farcitelo coll'anzidetto composto. Accosciatelo come d'uso, e riponetelo in un padelotto con sale, burro, rosmarino e fettoline di lardo; mettetelo sul fornello a fuoco moderato o meglio nel forno; tenetelo chiuso col suo coperchio e osservate che abbia a prendere un bel colore. Quando non sia molto vecchio, due ore basteranno a cuocerlo. Tagliatelo in bell'ordine, mettetelo sul piatto e servitelo con un po' del suo sugo.
fuoco moderato o meglio nel forno; tenetelo chiuso col suo coperchio e osservate che abbia a prendere un bel colore. Quando non sia molto vecchio, due
Prendete del fegato di manzo, o di vitello, o di maiale, pulitelo bene, tagliatelo a fette e cuocetelo in un soffritto di cipolla con olio e sale, aggiungendo un pugillo di farina stemperata in mezzo bicchiere di vino. Quando è cotto servitelo col suo intingolo.
, aggiungendo un pugillo di farina stemperata in mezzo bicchiere di vino. Quando è cotto servitelo col suo intingolo.
La compilazione di questo libro che offro alle cuoche ed alle madri di famiglia, col titolo: La Regina delle Cuoche, l'ho affidata ad un distintissimo professore, il signor D. Leyrer, il quale nel suo paziente ed accurato lavoro venne assistito da un ex cuoco primario del grandioso Restaurant Brébant di Parigi, allo scopo di perfezionare le cuoche in famiglia rendendole esperte nella preparazione di tutti quei cibi che si convengono ai sani ed eziandio di quelli per gli ammalati convalescenti, onde ripristinare le perdute loro forze e mantenere prosperosi bimbi, giovani e vecchi.
distintissimo professore, il signor D. Leyrer, il quale nel suo paziente ed accurato lavoro venne assistito da un ex cuoco primario del grandioso Restaurant
Fate assodare le uova che vi abbisognano, tagliatele nel mezzo, ed accomodatele sull'insalata prescelta, la quale poi ognuno condirà nel proprio piatto a suo piacere, seppure i convitati non preferiscano ch'essa venga condita tutta insieme nell'insalatiera in cui è servita.
piatto a suo piacere, seppure i convitati non preferiscano ch'essa venga condita tutta insieme nell'insalatiera in cui è servita.
Si allessa il pesce anche semplicemente con acqua e sale, quando non si debba adoperare il suo brodo. In un modo o nell'altro, cotto che sia il pesce, si ritira dal fuoco la pesciajuola, che lasciasi così in disparte almeno per un quarto d'ora, e se n'estrae indi diligentemente il pesce, il quale, adagiato sur un piatto oblungo, si serve caldo o freddo a piacere, contornato solo di prezzemolo fresco, onde ognuno se lo condisca nel proprio piatto con olio, sale, pepe e limone, ovvero con qualche salsa servita a parte in apposita salsiera.
Si allessa il pesce anche semplicemente con acqua e sale, quando non si debba adoperare il suo brodo. In un modo o nell'altro, cotto che sia il pesce
Per far lessare i pesci, massime quelli grossi, si fa uso di un apposito recipiente, detto pesciaiuola, che ha la forma di una casseruola molto oblunga, munita d'un doppio fondo mobile bucherato, il quale serve per sollevare il pesce quando è colto, ed estrarlo dal suo brodo senza romperlo. Si prendono i pesci prescelti, si toglie loro le squame, raschiandoli colla lama di un coltello dalla coda verso la testa; si sbarazzano delle branchie e delle interiora, avvertendo di lasciar loro il fegato e l'ovaia; si lavano, si adagiano sul fondo della pesciajuola con cipolla, sedano, rosmarino e prezzemolo; si ricoprono di acqua fresca, si salano e si fanno cuocere.
oblunga, munita d'un doppio fondo mobile bucherato, il quale serve per sollevare il pesce quando è colto, ed estrarlo dal suo brodo senza romperlo. Si
Preparate in una casseruola un letto di fette di cipolle, di sedano, di carote ed un pezzo di burro. Adagiatevi sopra un bel pezzo di luccio ben infarinato, salatelo e lasciatelo gratinare; poi bagnatelo con un bicchiere di vino rosso, e, consunto il vino, con altrettanto di brodo di rane. Servitelo col suo fondo passato allo staccio.