Dunque, fin dal periodo 1915-18 la donna cominciò a dimostrare le sue capacità fattive che si esplicarono ottimamente in tutti gli ambienti. Oggi le necessità remote si riaffacciano, e più imperiose che mai. La Patria ha urgente bisogno di aiuto; tutte le energie debbono essere valorizzate al massimo affinchè la grande arteria che alimenta la vita della Nazione continui a pulsare ricca della linfa indispensabile per tale suprema funzione. La vittoria e l'avvenire d'Italia non sono affidati solo al soldato che eroicamente si prodiga, ma a tutto il popolo. Ormai gli italiani tutti costituiscono un unico fronte; ognuno ha la sua arma e la sua trincea; i combattenti il moschetto, i civili l'amore del loro lavoro quotidiano. Falangi di donne già rivestite della loro divisa, assolvono con fervore il grande compito, ma occorre che tutte rispondano all'appello, anche quelle che non essendo obbligate da alcuna necessità economica potrebbero rimanere comodamente in casa.
vittoria e l'avvenire d'Italia non sono affidati solo al soldato che eroicamente si prodiga, ma a tutto il popolo. Ormai gli italiani tutti costituiscono
Questo Manuale, che dedico alla famiglia militare italiana, ha per scopo di offrire riunite in un solo volumetto le più indispensabili notizie che trovansi sparse nei libri, nelle monografie, nei giornali, nelle pubblicazioni regolamentari sulla composizione, sul valore nutritivo, sui caratteri, sulle alterazioni e falsificazioni più frequenti e dannose, sui modi di preparazione, correzione e conservazione più in uso degli alimenti concessi alla truppa. È un capitolo d'igiene militare, forse il più vasto e difficile, certo importantissimo fra tutti, che io tento così divulgare fra le classi dirigenti dell'esercito, dalle quali appunto occorre sia ben conosciuto per il benessere fisico del soldato.
dirigenti dell'esercito, dalle quali appunto occorre sia ben conosciuto per il benessere fisico del soldato.
Il libro non è fatto più per una che per altra di quelle classi; nel dettarlo anzi fu mia speciale cura che chiunque è preposto a truppe ed obbligato in un modo qualsiasi a concorrere al loro buon vettovagliamento, possa trovarvi una nozione, un consiglio, una guida per l'adempimento scrupoloso di quel suo sacro dovere, ed abilitarsi sempre meglio, nella sfera della sua azione, nella cerchia delle sue possibilità, a far fronte soprattutto all'invadente marèa delle frodi in fatto di alimenti, col costituirsi vigile sentinella avanzata contro i più subdoli e perniciosi nemici della salute de' nostri bravi soldati: i fornitori avidi di lucro smodato e disonesti. Così, ufficiali che hanno ingerenza nella incetta viveri per la truppa, membri de' consigli d'amministrazione obbligati a stipulare contratti per l'acquisto delle vettovaglie, comandanti di corpo cui spetta l'alta sorveglianza sul vitto del soldato, ufficiali commissari preposti alle sussistenze militari, medici spesso chiamati a funzionare da perito bromatologo presso i corpi e persino il chimico invitato a cimentare ulteriormente le sostanze alimentari già sospettate di alterazione o falsificazione, tutti potranno consultare questo libro fiduciosi di trovarvi il paragrafo che può tornare loro utile.
vitto del soldato, ufficiali commissari preposti alle sussistenze militari, medici spesso chiamati a funzionare da perito bromatologo presso i corpi e
Nello scegliere i procedimenti d'indagine ebbi sempre preferenza per gli empirici, o popolari, e per quelli semplici al punto da esser conciliabili con la più limitata abilità esperimentale; in ogni caso poi non ricordai che quelli universalmente accetti come i più sicuri e richiedenti limitatissimo patrimonio di mezzi di investigazione. Per lo scopo prefissomi di abilitare, non al completo studio degli alimenti del soldato, che troppo sarebbe stato, ma alla sufficiente conoscenza dei medesimi, onde potere, al caso, entrare in fondato sospetto sulla loro insalubrità per alterazioni o falsificazioni, io ritenni ciò sufficiente; ogni di più avrebbe potuto riuscire soverchio, incomprensibile anche per buona parte del pubblico cui intendeva rivolgermi, e tale da spostare il mio lavoro dal campo pratico nel quale era mia intenzione mantenerlo ad ogni costo.
limitatissimo patrimonio di mezzi di investigazione. Per lo scopo prefissomi di abilitare, non al completo studio degli alimenti del soldato, che troppo sarebbe
Avuta così la pasta mediante opportune ed accurate manipolazioni, la si lascia alquanto in riposo, perchè vi si inizi la fermentazione. Dopo che si è levata alquanto per questa, la si divide in pagnotte eguali di grammi 1720 ognuna, che dopo la cozione si ridurranno a grammi 1464, equivalenti a doppia razione ordinaria di pane (cioè di grammi 732, che aggiunti all'1/8 di pane per la zuppa in grammi 183, formano la razione di pane normale pel soldato in grammi 915).
7. — Suo uso nell'esercito. Composizione. Non tutte le truppe del R. Esercito sono alimentate con pane da munizione. In alcuni presidî, oggi però assai ridotti di numero, si è costretti ancora a ricorrere al commercio per il pane da somministrare al soldato, attesa la mancanza sul luogo, od in sito sufficientemente vicino, di panifici militari. Per questa possibilità ritengo adunque importante di dire qualcosa intorno al pane ordinario incettabile dal libero commercio, avendo specialmente di mira le falsificazioni cui è così di frequente subordinato per opera di fornitori disonesti.
assai ridotti di numero, si è costretti ancora a ricorrere al commercio per il pane da somministrare al soldato, attesa la mancanza sul luogo, od in sito
Questo argomento esigerebbe un lungo capitolo per essere trattato a dovere, tanto è vasto, complicato e difficile: inoltre la moltiplicità e spesso la difficoltà dei saggi da ricordarsi per raggiungere completamente lo scopo sarebbero tali da adattarsi male ad un manualetto come questo, col quale si vuol raggiungere lo scopo pratico di abilitare a ricerche spicciative e di facile realizzazione sulle sostanze alimentari costitutive il vitto del soldato. Conseguentemente, per vedere di riuscire il più possibilmente efficace ed elementare ad un tempo, accennerò solo a pochi e facili, ma concludenti saggi cui si possono sottoporre le farine sospette, per formarsi un criterio abbastanza fondato sulla loro bontà od alterazione, sulla loro purità o falsificazione, lasciando da parte tutto quanto ha riguardo alla quantitativa valutazione dei difetti intraveduti, compito questo superiore alle nostre forze e di competenza soltanto del bromatologo provetto.
soldato. Conseguentemente, per vedere di riuscire il più possibilmente efficace ed elementare ad un tempo, accennerò solo a pochi e facili, ma
24. — Sua composizione e suoi caratteri fisico-organolettici. La farina di granturco, di formentone, o di melica che voglia dirsi, è un'ottima derrata di sostituzione, ammessa nelle razioni del soldato italiano, sia per far fronte alla eventuale mancanza di pane, costituendone la così detta polenta, sia per sopperire al difetto della pasta da minestra e del riso, somministrandola sotto forma di farinata. La farina di granturco, come derivato diretto del maiz, ripete la composizione elementare di questo cereale, e può dirsi un buon alimento, non scarseggiando nè di sostanze azotate, nè di sostanze amilacee, ed essendo fra le farine de' cereali la grassa per eccellenza. Difatto 100 parti di essa contengono:
derrata di sostituzione, ammessa nelle razioni del soldato italiano, sia per far fronte alla eventuale mancanza di pane, costituendone la così detta polenta
25. — Alterazioni e falsificazioni. Se la farina di granturco, convenientemente ridotta in polenta o farinata, può riuscire un alimento efficace e gradito al soldato, per certe speciali alterazioni cui può andar soggetta, può diventare sgradevole e dannosa non solo, ma anche addirittura venefica. Tutti sanno oramai come la produzione della pellagra, di questa tremenda malattia che affligge una gran parte dell'Italia continentale, sia oggi ritenuta dai più in stretta dipendenza dell'uso del maiz alterato. Per conse-guenza, nell'incettare farina di granturco per uso militare, non sarà mai troppa la diligenza che si impiegherà per avvertirne le possibili alterazioni.
gradito al soldato, per certe speciali alterazioni cui può andar soggetta, può diventare sgradevole e dannosa non solo, ma anche addirittura venefica
27. — Semi di leguminose maturi e secchi. Loro alterazioni. Questi frutti di leguminose non entrano a far parte delle razioni normali del nostro soldato, forse perchè noi domandiamo alla pasta da minestra ciò che in altri eserciti, e specialmente nei tedeschi, si domanda ai legumi stessi. Però, se non come alimenti normali, questi frutti di leguminose sono ammessi quali alimenti vegetali di sostituzione nella nostra alimentazione militare, al pari del riso, della farina di granturco, ecc. ecc. (vedi la tavola a pag. 8).
soldato, forse perchè noi domandiamo alla pasta da minestra ciò che in altri eserciti, e specialmente nei tedeschi, si domanda ai legumi stessi. Però, se
28. — Patate; loro alterazioni. La patata, malgrado il suo valore alimentare abbastanza scadente, è legume graditissimo e come alimento aggiuntivo e di complemento alla carne e come condimento può figurare molto opportunamente nella razione del soldato. Giova osservare inoltre che in caso di invadente scorbuto in qualche presidio, piazza forte, accampamento permanente, stabilimento militare, o corpo di punizione, le patate possono trovare la loro eccellente applicazione, essendo ormai provato da numerose osservazioni di medici autorevoli, che tali legumi feculenti, mangiati crudi o pochissimo cotti, godono di una virtù antiscorbutica non equivoca.
di complemento alla carne e come condimento può figurare molto opportunamente nella razione del soldato. Giova osservare inoltre che in caso di
29. — Legumi erbacei od erbe mangerecce e loro conservazione. Il Regolamento di amministrazione e contabilità pei corpi (1885) al § 1422 dice: «Alle derrate componenti la razione-viveri saranno aggiunti erbaggi ed altri generi di condimento in ragione dell'importo di un centesimo per ogni razione o più, se così venga dal Ministero stabilito.» Conseguentemente la quantità dei legumi freschi concessa ordinariamente al soldato è assai limitata, mentre il bisogno di questi erbaggi nell'alimentazione militare è veramente imperioso, inquantochè, mentre servono a meraviglia per rendere più sapido, più gradito e più variato il modesto vitto della truppa, godono indiscutibilmente di una virtù antiscorbutica preziosissima, che proverrebbe loro, secondo il Fauvel ed altri osservatori, dall'abbondanza dei succhi complessi che contengono, intesi sotto il nome di acqua di vegetazione.
più, se così venga dal Ministero stabilito.» Conseguentemente la quantità dei legumi freschi concessa ordinariamente al soldato è assai limitata
L'uso di queste conserve porta dei reali vantaggi alle armate di terra e di mare, offrendo l'opportunità di confezionare per il soldato una razione alimentare mista e variata, quando anche le circostanze siano contrarie a realizzare questo scopo, come nei lunghi assedi e nei lunghi viaggi di mare. Però sembra che, in genere, nei legumi in conserva, anche i meglio apparecchiati, la facoltà antiscorbutica sia alquanto affievolita, se si voglia fare eccezione dal così detto sauerkraut.
L'uso di queste conserve porta dei reali vantaggi alle armate di terra e di mare, offrendo l'opportunità di confezionare per il soldato una razione
34. — Quesiti da risolvere per giudicare della sua bontà e conservazione. Fra tutte le carni de' mammiferi domestici erbivori, quella adottata come carne normale nelle razioni alimentari ordinarie del nostro soldato è la carne di bue, ossia di bovini maschi, castrati e giovani, da 2 a 9 anni, i quali prendono il nome di manzi se da 2 a 5 anni e forniscono la carne più succulenta, nutritiva ed aromatica; si chiamano invece bovi da 5 anni in sopra.
carne normale nelle razioni alimentari ordinarie del nostro soldato è la carne di bue, ossia di bovini maschi, castrati e giovani, da 2 a 9 anni, i
Viceversa, la carne di aspetto rosso-rameico o livido, a chiazze, molle, di odore non grato, umida, con grasso scarso, untuoso, molle, a guisa di massa torbida giallo-oleosa, con tessuto connettivo che presenti infiltrazioni gelatinose, sarà da ritenersi proveniente da animale affetto da malattia generale, lunga, estenuante e conseguentemente da scartarsi. Suffusioni sanguigne, raccolte di pus, focolai caseosi nelle ghiandole linfatiche od ingrossamenti delle medesime, presenza di parassiti, panicature sospette, ecc., saranno poi segni non dubbi di grave malattia, da consigliare un assoluto rifiuto delle carni che li presentino, qualunque possa essere d'altronde l'opinione di qualcuno riguardo alla innocuità di esse dopo la protratta cottura. Anzi a tal proposito le Norme di igiene per la truppa dicono recisamente, che « le carni di animali carbonchiosi o morti di qualunque malattia contagiosa, saranno escluse assolutamente dalla razione del soldato; sono sempre di scadente qualità e mangiando di quelle carbonchiose si può incontrare la pustola maligna. » Solo in circostanze di estrema necessità, di assedj, ecc., si potrebbe venire a transazione con le carni di animali colti da peste bovina, da peripneumonia e da affezioni parassitarie schiette, a condizione però di sottoporle sempre, prima di consumarle, ad una protratta ebullizione. Inversamente le carni di animali morti per traumi, od accidenti improvvisi potrebbero essere adoperate sempre senza timore di sorta.
contagiosa, saranno escluse assolutamente dalla razione del soldato; sono sempre di scadente qualità e mangiando di quelle carbonchiose si può incontrare
Lasciando da parte per adesso la carne suina e quella di cavallo, che non sono ufficialmente ammesse finora nell'alimentazione del nostro soldato, e riferendoci più specialmente alle carni ovine, come quelle di sostituzione regolarmente accettate, noterò che i capitoli d'oneri più volte ricordati dicono: « Nei luoghi dove in alcuni giorni della settimana, per costante consuetudine locale, non si consuma nè carne di bue, nè carne di vacca, dovrà essere accettata dai corpi la carne di castrato o di montone, se di buona qualità, col 25 % in più della carne di bue. » Quest'ultima disposizione lodevolissima trova la sua ragione nel fatto che la carne di montone e castrato è più acquosa e più povera di principii nutritivi della carne di bue, come può vedersi nei paralleli analitici riportati alla lettera a) del 31.
Lasciando da parte per adesso la carne suina e quella di cavallo, che non sono ufficialmente ammesse finora nell'alimentazione del nostro soldato, e
41. — Baccalà. In quanto a questa carne salata ed essiccata del merluzzo (Gadus merlucius) ammessa come carne di sostituzione nell'alimentazione del nostro soldato, poco è da dire, stantechè, all'atto pratico, vi si ricorre ben di rado. Per la sua composizione però in sostanze nutritive, apprezzata in confronto di quella della carne fresca di bue, si dovrebbe esser tentati a metterla più di frequente in opra, attesochè il baccalà resulti un alimento ricchissimo di sostanze azotate, come può vedersi dal seguente dettaglio:
nostro soldato, poco è da dire, stantechè, all'atto pratico, vi si ricorre ben di rado. Per la sua composizione però in sostanze nutritive, apprezzata
a) Per la semplicità d'impianto delle nostre cucine militari, la bollitura è, senza dubbio, il modo preferito di preparazione della carne per il nostro soldato; essa offre anche l'opportunità di preparare il brodo necessario per la confezione della minestra. Sono da distinguersi due modi di preparazione della carne bollita; la scelta dell'uno o dell'altro modo dipenderà dallo scopo che si vuole raggiungere: se cioè si vuol buon brodo a scapito della carne bollita, o se si vuole buona e succosa carne bollita, poco curandosi della bontà del brodo. Nel primo caso si preferirà l'infusione della carne a freddo ed il successivo elevamento graduale della temperatura, perchè l'acqua possa penetrare la carne e scioglierne tutti i materiali sapidi e solubili; nel secondo caso si darà la preferenza all'infusione della carne nell'acqua già bollente, perchè l'azione immediata del calore faccia coagulare prontamente la sostanza albuminosa alla superficie della massa carnea, e così il coagulo superficiale trattenga in questa i principii sapidi e solubili dell'interno.
nostro soldato; essa offre anche l'opportunità di preparare il brodo necessario per la confezione della minestra. Sono da distinguersi due modi di
Nella preparazione della carne e del brodo per il soldato non sarebbero pratici questi estremi, non conciliando nessuno dei due una bontà discreta del brodo con la maggiore nutritività possibile della carne bollita, ciò che appunto si mira ad ottenere. Per raggiungere questo scopo intermedio si consiglia piuttosto di metter la carne ad acqua calda, ma non bollente (a + 50°C), di spingere quindi lentamente l'ebullizione e di mantenere in seguito una temperatura vicino a + 100° (+ 90°) per 4 o 5 ore, o meglio, secondo il Baranski, una temperatura a circa + 75° per due o tre ore soltanto. Così operando potrà ottenersi ad un tempo un brodo abbastanza buono e della carne bollita non troppo spoglia di principii sapidi e nutritivi.
Nella preparazione della carne e del brodo per il soldato non sarebbero pratici questi estremi, non conciliando nessuno dei due una bontà discreta
Lasciando intatta l'intricata questione sulle alterazioni del formaggio, ancora molto oscura e meritevole di studio, mi contenterò di accennare le principali fra quelle, capaci di guastarne il sapore, l'aroma, la consistenza, o di renderlo meno buono, meno sano, o addirittura cattivo e dannoso. S'intende che mi occuperò solo di quelle alterazioni, di cui possono esser suscettibili i formaggi grassi o semi-grassi, solidi, cotti, salati e stagionati, segnalati di sopra come più atti ad essere usufruiti nell'alimentazione del soldato.
stagionati, segnalati di sopra come più atti ad essere usufruiti nell'alimentazione del soldato.
Da questo parallelo emergono varie cose degne di nota. Le giornate di viveri di riserva fissate per il nostro soldato, essendo soltanto due, rappresentano la minima concessione a tal riguardo in confronto degli altri grandi eserciti europei, nei quali esse giungono talora Ano a quattro, come nel francese, ma mai discendono fino a due, come appunto avviene nel nostro. Ciò costituirebbe, anche secondo il Kirn, una lacuna da colmare, stante che oggi operazioni rapidissime di guerra possono portare frazioni, anche rilevanti, di truppa nel caso di non riuscire ad effettuare il loro vettovagliamento per lo spazio di oltre due giornate.
Da questo parallelo emergono varie cose degne di nota. Le giornate di viveri di riserva fissate per il nostro soldato, essendo soltanto due
Però è da osservare che l'uso continuato della galletta può nuocere alla salute, per essere essa priva di sale, soverchiamente secca ed esigente una grande copia di succo gastro-intestinale onde esser digerita ed assimilata a dovere. In altri termini, sarebbe soverchiamente affaticante del tubo gastro-enterico e perciò capace di irritarlo e di disordinarne la regolare funzione. Malgrado queste mende, la galletta è una grande risorsa in tempo di guerra, perchè, oltre ad entrare a far parte dei viveri dello zaino, per la sua lunga conservabilità e facile trasportabilità, atteso il suo poco volume, si presta mirabilmente a provvedere all'occorrenza l'esercito in campagna di un fondo di pane di riserva, da somministrare al soldato in quelle circostanze nelle quali appunto non gli si possa fornire il pane ordinario da munizione o quello biscottato. È poi di somma utilità per provvedere le fortezze e piazze fortificate di depositi vistosi di un alimento conservabile a lungo, per i casi di assedio, quando, impedito il vettovagliamento, siensi esauriti i depositi di farina per la fabbricazione del pane ordinario.
volume, si presta mirabilmente a provvedere all'occorrenza l'esercito in campagna di un fondo di pane di riserva, da somministrare al soldato in quelle
§ 82. – Caratteri della buona galleta e di quella mal confezionata. A differenza della galletta del commercio, che è di forma rotonda, quella che si confeziona nei panifici militari è di forma quadrata di 0m,14 – 0m,15 di lato, e dello spessore di 0m,20 – 0m, 025. Il peso di ogni quadrello di galletta è di gr. 200, talchè due quadrelli ne occorrono per una giornata di viveri di riserva (gr. 400) e 4 per le due giornate di questi viveri stabilite per il nostro soldato (gr. 800).
§ 85. — Modo di conservazione della carne adottato per l'esercito nazionale. La carne in conserva preparata per il soldato italiano può ritenersi la miglior confezione di tal genere fra quante ne vengono usate nei vari eserciti d'Europa, e non è, nè più nè meno, che carne preparata secondo il metodo Appert ora ricordato. La caratteristica del processo italiano sta solo nell'aver sostituito alle scatole grandi da 4, 10, 20 e fin 30 razioni, come si usano da tempo in altri eserciti (inglese, francese), piccole scatolette di carne senz'osso, rappresentanti razioni del peso di gr. 220 ognuna. Con questo sistema si raggiungono due vantaggi grandissimi e cioè:
§ 85. — Modo di conservazione della carne adottato per l'esercito nazionale. La carne in conserva preparata per il soldato italiano può ritenersi la
La carne conservata per il nostro soldato, se inalterata, non appena scoperchiata la scatoletta metallica nella quale trovatasi ermeticamente chiusa, si presenta di un bell'aspetto, spande odore gradito, è di giusta consistenza e di buon sapore. Trattata con proporzionata quantità di acqua bollente per qualche po'di tempo è capace di fornire un brodo discreto, ma essa perde allora molto della sua sapidità, consistenza e buon gusto. Occorre appena avvertire che la consumazione di questa carne deve succedere immediatamente all'apertura delle scatolette, onde evitarne l'alterazione che non si farebbe attendere, una volta tornata al contatto dell'aria e dei germi in essa contenuti.
La carne conservata per il nostro soldato, se inalterata, non appena scoperchiata la scatoletta metallica nella quale trovatasi ermeticamente chiusa
Nel trattare questi due capitoli sull'esame dell'acqua potabile e sulla sua eventuale correzione, per non riuscire troppo lungo e per non evadere un sol momento dal campo pratico, mi studierò, anche più di quello che non abbia fatto per lo innanzi, di accennare dei vasti e diffìcili argomenti solo quel tanto che riterrò valevole a condur diritto allo scopo di saper discernere quale sia l'acqua da concedersi con fiducia al soldato, e quali i mezzi migliori per correggerla all'occorrenza, non senza curare che quanto sarò per suggerire sia sempre comportabile con la massima limitatezza dei mezzi di indagine e con la più modesta abilità esperimentale, che sola deve ritenersi il patrimonio comune dei molti che nell'esercito possono esser chiamati a risolvere gli enunciati problemi.
quel tanto che riterrò valevole a condur diritto allo scopo di saper discernere quale sia l'acqua da concedersi con fiducia al soldato, e quali i
1° 16-20° centigr., che la rendono assolutamente impotabile, è compito assai più difficile. In casi di vera necessità possono tornare utili: 1° Dei vasi di terra porosa, od altri mezzi analoghi basati sopra il raffreddamento prodotto dalla evaporazione: tali le bottiglie rivestite di una camicia di tessuto di lana spesso e poroso, che venga bagnato di quando in quando; le borracce metalliche ricoperte di feltro da mantenersi umido, come quelle appunto adottate per il soldato americano.
c) Filtri d'improvvisazione. Possono darsi circostanze per le truppe in campagna nelle quali, in mancanza di filtri regolarmente costrutti e prestabiliti, si debba ricorrere ad improvvisarne, allo scopo di salvare ad ogni costo il soldato dal grave danno dell'uso di acque impure di località che è costretto ad occupare. In tali circostanze le cognizioni sulla virtù purificatrice delle varie materie filtranti passate in rassegna alla lettera d del § 102, le norme ricordate in a di questo paragrafo ed un poco d'ingegno potranno condurre a soluzioni assai plausibili del problema. Non pertanto, a titolo di esempio, ed a complemento del soggetto, desidero citare qualche filtro di questo genere, fra i più ricordati dagli autori d'igiene militare.
prestabiliti, si debba ricorrere ad improvvisarne, allo scopo di salvare ad ogni costo il soldato dal grave danno dell'uso di acque impure di località che è
(1) Sostituisce la carne di bue nella misura del 25 per cento in più della quantità prescritta. — (2) Da 100 a 150 distribuzioni all'anno, di vino o di caffè, a seconda dei corpi e delle contingenze della vita militare. I pontieri e le compagnie di sanità e di sussistenza hanno distribuzioni quotidiane di vino o caffè. — (3) La galletta è Gr. 600 quando deve sostituire il pane soltanto; discende a Gr. 400 quando la carne fresca è pure sostituita da una scatoletta di carne in conserva (gr. 220); può sostituire anche i grammi 200 di pasta fina o riso (per farne zuppa) nella quantità di Gr. 500. — (4) Il pane è somministrato dallo Stato. Sono quindi devoluti ad ogni soldato 0,15 per nutrimento, più un assegno variabile fra 0,12 a 0,26 a seconda delle guarnigioni. Con questi i i proventi la massa mensa, per ogni battaglione, provvede come meglio crede agli altri alimenti, in armonia con l'istruzione ministeriale 8 settembre 1878.
. — (4) Il pane è somministrato dallo Stato. Sono quindi devoluti ad ogni soldato 0,15 per nutrimento, più un assegno variabile fra 0,12 a 0,26 a
Dopo la ricetta secolare e borbonica del Cavalcanti, eccone una più recente; ma la fisonomia del piatto è sempre quella. Prendete dei biscotti da marinaio o gallette da soldato o crosta di pane raffermo, soffregate con aglio e accomodatele nel fondo di una insalatiera e versatevi sopra un bicchiere d'aceto misto con uno d'acqua e un poco di sale. A seconda della maggiore o minore facilità d'inzupparsi lasciate bagnare. Ora avrete avanzi di ortaggi, cavolfiore, sedano, fagiolini, carote, patate, barbabietole, scorzonere ecc. il tutto lessato e asciutto, indi condito come un'insalata solita. Ora fate una salsa pestando nel mortaio 4 tuorli d'uova sode, i filetti di tre acciughe, 30 olive in salamoia private del nocciolo, funghi sott'olio, pignoli tostati, prezzemolo, uno spicchio d' aglio e un poco di mollica di pane inzuppata nell'aceto. Diluite il tutto con un bicchiere d'olio e mezzo d'aceto e passate tutto per staccio cercando che questo intinto non sia troppo denso. Sulle gallette che sono già nella insalatiera spargete olio e adagiatevi fette di tonno sott'olio, un po' di salsa, indi verdure, salsa, e così via, alternando fino a farne una cupola che terminerete con pezzi di pesce lesso rimasto, bagnando il tutto con quel che resta della salsa. Questo come tipo in genere, ma potete introdurre le varianti che volete.
marinaio o gallette da soldato o crosta di pane raffermo, soffregate con aglio e accomodatele nel fondo di una insalatiera e versatevi sopra un bicchiere
«Sono dolente di non poter intervenire al banchetto offerto a F. T. Marinetti. Ma desidero che vi giunga la mia fervida adesione che non è espressione formale ma vivo segno di grandissima simpatia per l'infaticabile e geniale assertore di italianità, per il poeta innovatore che mi ha dato la sensazione dell'oceano e della macchina, per il mio caro vecchio amico delle prime battaglie fasciste, per il soldato intrepido che ha offerto alla patria una passione indomita consacrata dal sangue». BENITO MUSSOLINI.
sensazione dell'oceano e della macchina, per il mio caro vecchio amico delle prime battaglie fasciste, per il soldato intrepido che ha offerto alla patria
«Ma la lotta contro la pasta asciutta non basta. È necessario abbattere altri idoli, sgominare errate tradizioni: affermare che il pane bianco, per esempio, greve ed insipido è un alimento inutile che forma nello stomaco un blocco indigeribile e va sostituito con quello integrale profumato e sostanzioso; che il riso è un alimento prezioso, ma a patto che non venga privato con la brillatura delle sue sostanze fitiniche; che le verdure contengono veri tesori per l'organismo umano (ferro, fosforo, vitamine, globuline, sali di calcio, di potassio, di magnesio, ecc.) purché con le assurde cotture tali tesori non vengano stupidamente distrutti e che, infine, la teoria delle calorie e della necessità di una grande quantità di albumine animali e di grassi ha fatto il suo tempo ed è ormai dimostrato che una piccola quantità di cibo ben combinato secondo la razionale conoscenza dei bisogni del nostro organismo dà assai più forza ed energia dei piatti di maccheroni, di carne e di uova che consumano coloro che vogliono ben sostenersi. Ogni popolo deve avere la sua alimentazione e quella del popolo italiano deve esser basata sui prodotti di questa terra calda, irrequieta, vulcanica; deve esser perciò composta per tre quarti dei meravigliosi prodotti vegetali che ci sono invidiati da tutto il mondo e per un quarto appena di prodotti animali. Questi devono essere usati con grande parsimonia specie dai lavoratori intellettuali, mentre il soldato, il lavoratore manuale e, in genere, chi svolge una grande attività fisica può farne maggior consumo. (Il contrario di quel che succede comunemente). È bene si sappia che una carota cruda finemente tritata con olio e limone, un piatto di cipolle o di olive o queste cose combinate, insieme con un po' di noci e un pezzo di pan nero sono per la stufa umana un combustibile assai più idoneo e redditizio dei famigerati maccheroni al ragù o dei tagliatelli alla bolognese o delle bistecche alla Bismarck. D'altra parte con le cose più semplici, sane, sostanziose si possono creare piatti che danno agli occhi, al palato, alla fantasia sensazioni ben più intense delle vivande che oggi fanno bella mostra sulle migliori tavole.
. Questi devono essere usati con grande parsimonia specie dai lavoratori intellettuali, mentre il soldato, il lavoratore manuale e, in genere, chi
Paolo Monelli, nella difesa della pastasciutta la dichiara l'ideale vivanda dei combattenti. Ciò era forse vero per gli alpini che, fra tutti i combattenti, sono i più pronti, dopo battaglie, scalate e valanghe, ad improvvisare perfetti equipaggiamenti, comodi rifugi, forniti e ben arredati baraccamenti e cucine sapienti. Ciò non è vero per le truppe che combattono in pianura. I futuristi che combattevano a Doberdò, a Selo, sulla Vertoibizza, a Plava e alle case di Zagora e dopo a Casa Dus, a Nervesa e a Capo Sile sono pronti a testimoniare che mangiarono sempre delle pessime pastasciutte, ritardate, congelate e trasformate dai tiri di sbarramento nemici che separavano gli attendenti e i cuochi dai combattenti. Chi poteva sperare in una pastasciutta calda e al dente? Marinetti ferito alle Case di Zagora nell'offensiva del Maggio 1917, trasportato giù a Plava in barella, ricevette da un soldato ex-cuoco del Savini un miracoloso brodo di pollo: quel sagace opportuno cuoco, per quanto zelante e devoto al simpatico cliente di una volta, non avrebbe potuto con la maggior buona volontà offrirgli una pastasciutta mangiabile, poiché sulla sua cucina di battaglione crollavano di quando in quando tremendi barilotti austriaci a sconquassargli i fornelli: Marinetti dubitò allora per la prima volta della pastasciutta come vivanda di guerra. Per i bombardieri della Vertoibizza, come Marinetti, la vivanda comune era del cioccolato sporco di fango e talvolta una bistecca di cavallo cotta in un pentolino lavato con l'acqua di Colonia.
soldato ex-cuoco del Savini un miracoloso brodo di pollo: quel sagace opportuno cuoco, per quanto zelante e devoto al simpatico cliente di una volta
Se volete allestire un piatto originale ungete di burro una grossa scodella da soufflé, foderatela esattamente con delle fette di pane da soldato (vedi cap. 29) riempitela (disponendolo a piramide) con qualche composto a vostra scelta e ben maturo che avrete tenuto in pronto nella sorbettiera, coprite il gelato di amaretti e questi con 4 albumi sbattuti a densa neve e mescolati con 200 gr. di zucchero in polvere. Collocate la scodella in un forno molto caldo e lasciatevela un minuto o due, tanto che il calore non riesca a penetrarvi e che le chiare piglino un po' di consistenza. Servite immediatamente.
Se volete allestire un piatto originale ungete di burro una grossa scodella da soufflé, foderatela esattamente con delle fette di pane da soldato