Si levano quindi dalla infusione, e si attaccano con un uncino sotto la cappa del camino di cucina, accendendo una buona fiammata per asciugarli un poco, e vi si lasciano poi per un mese circa, perchè divengano bene asciutte e secche, ed anche affumicate. Ciò ottenuto, si levano, si ripuliscano con un bruschino, si incartano, e si conservano in luogo fresco.
Si levano quindi dalla infusione, e si attaccano con un uncino sotto la cappa del camino di cucina, accendendo una buona fiammata per asciugarli un
Ci vorranno, per ottenere la lievitura completa, da due ore a due ore e mezzo. Quando la pasta sarà ben rigonfia, rovesciatela sulla tavola spolverizzata di farina, impastatela un altro pochino, spianatela con le mani in un disco circolare, e poi, se avete il forno da pane stendetela sulla pala del forno, altrimenti in una teglia, o meglio, in una lastra da pasticceria leggermente unta di strutto. Spianate ancora la pasta con le dita e picchiateci su con tutte e due le mani aperte. Dovrà riuscirvi un disco dello spessore di un mezzo ettogrammo abbondante e del diametro di circa 35 centimetri. Sgocciolate sulla pizza un filo d' olio e poi spalmateci con le dita un pezzo di strutto come una grossa noce in modo che tutta la pasta ne sia unta. Avrete intanto preparato mezzo ettogrammo di alici, lavate, spinate e fatte in pezzi, un mezzo ettogrammo abbondante di mozzarella napolitana, o, in mancanza di questa, di qualunque altro formaggio fresco, e trecento grammi di pomodori spellati e fatti in pezzi. Disponete sulla pizza le alici, i dadini di mozzarella e i pomodori ai quali non dovrete però spremere tutta l'acqua. Seminate su tutto abbondante sale e pepe, e finite con una forte pizzicata di origano e un altro pochino d'olio. Se la pizza va cotta nel forno del pane, fatela scivolare dalla pala sul suolo del forno accendendo intorno una bella fiamma di legna secca, altrimenti mettetela con tutta la teglia nel forno domestico, procurando che il forno sia roventissimo. Nel primo caso saranno sufficienti una diecina di minuti di cottura; nel secondo caso ce ne vorranno almeno venti. Come abbiamo detto, difficoltà non ce ne sono. Provate e vi convincerete.
pizzicata di origano e un altro pochino d'olio. Se la pizza va cotta nel forno del pane, fatela scivolare dalla pala sul suolo del forno accendendo
Per valutare il grado di fusione di un dato grasso si potrà adoperare un semplicissimo apparecchio simile a quello rappresentato dalla fig. 30 e procedere nel modo che sono per dire. Dopo aver fuso a lento calore, entro una capsula di porcellana, un poco del grasso da esaminare, se ne colerà nel tubo d'assaggio a dell'apparecchio tanto da riempirne il fondo per circa un centimetro e vi si lascierà consolidare per raffreddamento. Ciò fatto, si verserà dell'acqua sopra il grasso reso consistente, fino a riempire i due terzi della provetta, al collo della quale, con turacciolo di sughero perforato, si applicherà un termometro sensibile t, procurando che il bulbo del medesimo vada a toccare la superficie del grasso solidificato nella culatta del tubo. Questo, così preparato, verrà quindi applicato, mediante adatto turacciolo, al largo collo del matraccio M ripieno per metà di acqua e mantenuto, mediante il sostegno S, sulla lampada ad alcool. Accendendo questa ed elevandosi gradatamente la temperatura dell'apparecchio, che funziona come un bagno-maria, si arriverà alfine al grado di fusione del grasso, che sarà letto sul termometro, allorquando le prime porzioni grassose, liquefattesi per il calore, dal fondo della provetta si porteranno alla superficie dell'acqua che l'occupa sovrastando al grasso.
mantenuto, mediante il sostegno S, sulla lampada ad alcool. Accendendo questa ed elevandosi gradatamente la temperatura dell'apparecchio, che funziona come
Si bagnano col fior di latte dei panini (6 deca) scrostati prima e tagliati a quadrelli. Poi si tramenano 7 deca di burro con 4 tuorli, aggiungendovi 7 deca di midollo d'ossa tagliato a quadrellini, 7 deca di zibibbo, 7 deca d'uva passa, 5 deca di pistacchi tritati sottilmente, 31/2 deca di mandorle pestate, 3 deca di cedro tagliato a filetti, 7 deca di zucchero all'aroma di limone, un po' di noce moscata, 1 cucchiaio di rum e la neve delle chiare. Quest'impasto si cuoce per 1 ora a bagno-maria in uno stampo a cupola foderato d'un lino, e rovesciato che sia, si versa sopra il bodino uno zabaione mescolato con del succo di limone e rum. Oppure si mette nel mezzo dello zucchero bagnato col rum, accendendo questo.
zabaione mescolato con del succo di limone e rum. Oppure si mette nel mezzo dello zucchero bagnato col rum, accendendo questo.