Biscotto. — Questa parola serve a significare due cose molto diverse; cioè un pane molto cotto e che si conserva per lunghissimo tempo e alcune paste molto fine e leggere, che si preparano, sbattendo fino all'eccesso bianco d'uova, fior di farina o fecola di patate, aromi ed altri ingredienti minori. La galletta dei marinai è un biscotto, che esige buoni denti, ma che ad alcuni riesce più digeribile del pane comune. Si presta benissimo a far zuppe eccellenti. I biscottini migliori per convalescenti e malati sono quelli di Reims e i Savoiardi. I biscottini d' anice, ottimi per alcuni ventricoli languidi e disposti alle flatulenze, sono invece pessimi in alcune forme di dispepsia e solo l'esperienza può servire di guida in questi casi. I ginger-cakes o biscottini di zenzero tanto cari agli Inglesi sono da raccomandarsi ai ventricoli fiacchi e languidi. I pick-nicks inglesi o di Navacchio sono panetti eccellenti. Pessimi invece sono tutti i biscotti che contengono
minori. La galletta dei marinai è un biscotto, che esige buoni denti, ma che ad alcuni riesce più digeribile del pane comune. Si presta benissimo a far
Disponete la farina a fontana sull'asse per la pasta e mettetevi in mezzo il burro, le mandorle tritate, i canditi tagliati a dadini, lo zucchero e l'acqua. Mescolate tutto e lavorate bene e a lungo la pasta per renderla molto liscia; lasciatela poi riposare almeno due ore, dopo di che potrete stenderla riducendola a uno spessore di due centimetri circa. Dorate questa specie di galletta con un po' di rosso d'uovo diluito con acqua e cuocetela in forno a calore moderato.
stenderla riducendola a uno spessore di due centimetri circa. Dorate questa specie di galletta con un po' di rosso d'uovo diluito con acqua e cuocetela in
116. Farinata di tapioca. Prendete una cucchiajata di tapioca, fatela bollire in buon brodo fino al punto che sia disciolta e divenuta come una gelatina; passatela per istaccio se non si fosse disfatta tutta; e servitela come le altre farine gommose, e come il sagù (n. 113). 117. Pan grattato. Quando bolle il brodo vi si pone a poco alla volta alquanta corteccia di pane grattata, o galletta grattata, o pane arrostito secco pestato nel mortaio, agitandolo col mestolo, e portandolo a quella densità che più vi piace, o di una densa o leggerissima farinata. 118. Semolino. Si opera nella stessa guisa che pel pan grattato (n. 117).
. Quando bolle il brodo vi si pone a poco alla volta alquanta corteccia di pane grattata, o galletta grattata, o pane arrostito secco pestato nel mortaio
Si può fare con la marmellata di frutta o con la crema. Per sei persone fate una pasta sfogliata con 250 grammi di burro e 250 grammi di farina, una forte pizzicata di sale, e circa mezzo bicchiere d'acqua (dalle sette alle otto cucchiaiate). Quando avrete ultimato il sesto giro stendete la pasta in ampio rettangolo dello spessore di mezzo centimetro scarso, avente una ventina di centimetri nel lato più corto e circa 80 nel lato più lungo. Prendete un coperchio, o un piatto da dessert che abbiano un diametro di una ventina di centimetri, appoggiate il piatto o il coperchio che sia — se sceglierete il piatto dovrete usarlo capovolto — sulla pasta e servendovi di esso come modello incidete intorno intorno la pasta con la punta di un coltellino, tagliando, uno dopo l'altro, quattro dischi di pasta, uno accanto all'altro. Liberate i dischi incisi dai ritagli, sovrapponete tutti i ritagli ottenuti, e invece d'impastarli con le mani, batteteli, a piccoli colpi, col rullo di legno affinchè possano rimpastarsi, ripiegateli in due e batteteli ancora. Con questa operazione tutti i ritagli formeranno un pezzo di pasta unico. Stendete questo pezzo di pasta in rettangolo e ripiegatelo in tre, nè più nè meno doveste dare un giro alla pasta sfoglia. Fatto questo, spianate la pasta in rotondo, fino a che potrete tagliarne un quinto ed ultimo disco. Vi consigliamo di fare questo quinto disco con i ritagli per non farvi fare una dose eccessiva di pasta, tanto più che il risultato non subirà nessuna variazione. Se aveste ancora qualche po' di ritagli non li gettate via, ma riuniteli battendoli col rullo come vi è stato detto più sopra e teneteli da parte per farne qualche nastrino da friggere, qualche fagottino, ecc. Ottenuti i cinque dischi, bisogna cuocerli in forno molto caldo, anzi rovente. Se il forno è grande potrete cuocere tutti e cinque i dischi insieme, altrimenti un po' alla volta. Prendete una teglia o una lastra da forno leggerissimamente imburrati. Con garbo, senza farli deformare, deponeteci uno o più dischi, e prima di infornarli, con le punte di una forchetta, pungete dappertutto la pasta. Pungete forte fino a sentire con la forchetta la teglia o la placca. Il disco dovrà assumere l'aspetto di una galletta. Si fa questa operazione per impedire che la pasta cresca troppo e irregolarmente. Punzecchiata la pasta infornate i dischi. Vi abbiamo già detto che il forno deve essere rovente. I dischi devono stare in forno una diecina di minuti e debbono risultare asciutti, leggeri, e appena appena biondi. Se operate in un piccolo forno domestico, dove bisogna supplire con espedienti alla irregolarità del calore, potrete dopo sei o sette minuti, voltare con attenzione il disco se la parte di sotto del forno cuoce più di quella di sopra come generalmente accade. Man mano che i dischi saranno cotti, levateli dal forno e appoggiateli sulla tavola o sul marmo. Se la cottura sarà stata portata a fuoco vivo i dischi avranno conservato la loro perfetta forma rotonda, cosa che non accadrebbe se il forno fosse imperfettamente riscaldato, perchè allora la pasta tenderebbe a liquefarsi e ad allargarsi. Mentre i dischi si freddano preparate una crema pasticcera con tre torli d'uovo, tre cucchiaiate colme di zucchero in polvere, tre cucchiaiate non troppo abbondanti di farina e mezzo litro di latte.
, pungete dappertutto la pasta. Pungete forte fino a sentire con la forchetta la teglia o la placca. Il disco dovrà assumere l'aspetto di una galletta. Si
Nel panificio di Verona vennero in seguito posti in esperimento due forni, sistema Wieghorst di Amburgo, scaldati a tensioni di vapore (forni tabulari o forni Prussiani) e gli esperimenti che se ne fecero per la cottura del pane da munizione dettero risultati migliori di quelli ottenuti con gli altri forni aerotermi; per la cottura della galletta poi si ebbero con detti forni risultati ottimi, come quelli avuti col forno Bianchi.
altri forni aerotermi; per la cottura della galletta poi si ebbero con detti forni risultati ottimi, come quelli avuti col forno Bianchi.
Giudicata alla stregua delle medie normali per servire alla composizione delle razioni giornaliere per l'uomo adulto e sano, stabilite dal Moleschott nel suo ultimo lavoro sulla razione del soldato italiano (1883) (vedi la tabella I dell'Appendice), questa razione, in riguardo al rendimento nutritivo, è da ritenersi come razione adatta per lavoro moderato, ma alquanto scarseggiante di grassi e di sostanze amilacee o carboidrate. Ogni qualvolta occorresse però colmarvi queste lacune, e renderla più assimilabile alla razione per lavoro faticoso (la vera adatta per il soldato che fatica), la cosa riuscirebbe ben facile mediante la semplice addizione di una galletta di 200 grammi, come lo dimostra il seguente dettaglio:
cosa riuscirebbe ben facile mediante la semplice addizione di una galletta di 200 grammi, come lo dimostra il seguente dettaglio:
Però è da osservare che l'uso continuato della galletta può nuocere alla salute, per essere essa priva di sale, soverchiamente secca ed esigente una grande copia di succo gastro-intestinale onde esser digerita ed assimilata a dovere. In altri termini, sarebbe soverchiamente affaticante del tubo gastro-enterico e perciò capace di irritarlo e di disordinarne la regolare funzione. Malgrado queste mende, la galletta è una grande risorsa in tempo di guerra, perchè, oltre ad entrare a far parte dei viveri dello zaino, per la sua lunga conservabilità e facile trasportabilità, atteso il suo poco volume, si presta mirabilmente a provvedere all'occorrenza l'esercito in campagna di un fondo di pane di riserva, da somministrare al soldato in quelle circostanze nelle quali appunto non gli si possa fornire il pane ordinario da munizione o quello biscottato. È poi di somma utilità per provvedere le fortezze e piazze fortificate di depositi vistosi di un alimento conservabile a lungo, per i casi di assedio, quando, impedito il vettovagliamento, siensi esauriti i depositi di farina per la fabbricazione del pane ordinario.
Però è da osservare che l'uso continuato della galletta può nuocere alla salute, per essere essa priva di sale, soverchiamente secca ed esigente una
La galletta di buon frumento, ben confezionata e ben cotta è di un bel colore uniforme, biondo piuttosto carico, liscia, senza gonfiature o screpolature, sonora, perfettamente secca; ha un odore gradevole, un sapore zuccherino e non diminuisce sensibilmente di peso scaldandola a +100°C anche per qualche tempo. La sua crosta è sottilissima, il suo interno di un bianco perfetto se la farina fu abburattata fino al 25 %, di un bianco dorato se l'abburattamento della medesima fu ad un titolo alquanto inferiore (18-20%).
La galletta di buon frumento, ben confezionata e ben cotta è di un bel colore uniforme, biondo piuttosto carico, liscia, senza gonfiature o
3° La preparazione del cosi detto -biscotto di carne (meat-biscuit degli inglesi), secondo suggeriscono il Gail, Bordon ed altri, può ascriversi pure a questo gruppo ed è meritevole di specialissima considerazione, trattandosi della conservazione delle carni per uso militare. Questo metodo consiste nel preparare del brodo di carne di bue molto concentrato e digrassato, nel condensarlo successivamente, mediante evaporazione, fino a consistenza sciropposa, nell'incorporarlo quindi con farina di frumento fino ad ottenere una pasta ben soda, e nel tagliare infine e cuocere la medesima alla guisa stessa della pasta per galletta. Volendo poi rendere anche più nutritivo que-sto speciale pane biscotto, si potrebbe incorporare nella pasta una certa quantità della carne muscolare cotta per la preparazione del brodo, dopo averla ben bene sminuzzata.
stessa della pasta per galletta. Volendo poi rendere anche più nutritivo que-sto speciale pane biscotto, si potrebbe incorporare nella pasta una certa
(1) Sostituisce la carne di bue nella misura del 25 per cento in più della quantità prescritta. — (2) Da 100 a 150 distribuzioni all'anno, di vino o di caffè, a seconda dei corpi e delle contingenze della vita militare. I pontieri e le compagnie di sanità e di sussistenza hanno distribuzioni quotidiane di vino o caffè. — (3) La galletta è Gr. 600 quando deve sostituire il pane soltanto; discende a Gr. 400 quando la carne fresca è pure sostituita da una scatoletta di carne in conserva (gr. 220); può sostituire anche i grammi 200 di pasta fina o riso (per farne zuppa) nella quantità di Gr. 500. — (4) Il pane è somministrato dallo Stato. Sono quindi devoluti ad ogni soldato 0,15 per nutrimento, più un assegno variabile fra 0,12 a 0,26 a seconda delle guarnigioni. Con questi i i proventi la massa mensa, per ogni battaglione, provvede come meglio crede agli altri alimenti, in armonia con l'istruzione ministeriale 8 settembre 1878.
quotidiane di vino o caffè. — (3) La galletta è Gr. 600 quando deve sostituire il pane soltanto; discende a Gr. 400 quando la carne fresca è pure sostituita