Le sorgenti di Acqui appartengono alle solforose clorurate, e sono: La bollente, che ha una temperatura di + 75° C, la calda da bagno, che è a + 50°, la tiepida a + 35°, e la fredda a 20°. I fanghi sono costituiti da argilla pregna dei principii mineralizzatori dell'acqua termale. XVI.
Le sorgenti di Acqui appartengono alle solforose clorurate, e sono: La bollente, che ha una temperatura di + 75° C, la calda da bagno, che è a + 50
Preparate dei teglioni di ferro o delle teglie di rame stagnate, unte col lardo e infarinate, e nelle medesime collocate le ciambelle che farete grandi a piacere, ma in modo che vi stiano assai larghe. Lasciatele lievitare in cucina o in altro luogo di temperatura tiepida, ed allorchè saranno ben rigonfiate, ma non passate di lievito, fate loro colla punta di un coltello delle lunghe incisioni alla superficie, doratele coll'uovo e spargeteci sopra dello zucchero cristallino pestato grosso.
grandi a piacere, ma in modo che vi stiano assai larghe. Lasciatele lievitare in cucina o in altro luogo di temperatura tiepida, ed allorchè saranno ben
Aggiungete un mezzo bicchiere di sostanza di carne ristretta, e poi ricoprite ogni cosa con una distesa di mezza-pasta sfogliata, messa a seconda delle regole dell'arte, e poi fate cuocere il pasticcio in forno per cinque quarti d'ora avvertendo però che la temperatura del forno non dev'essere eccessiva.
delle regole dell'arte, e poi fate cuocere il pasticcio in forno per cinque quarti d'ora avvertendo però che la temperatura del forno non dev'essere
Cominciate col far scaldare la graticola, in maniera da evitare l'aderenza della carne; mettetevi sopra il filetto e fate ad ambo i suoi lati un fuoco assai vivo. Diminuite poi il fuoco e continuate la cottura a temperatura più dolce, per una dozzina di minuti da ogni lato. Un po' prima delia fine di questa operazione salate e impepate secondo il vostro gusto.
fuoco assai vivo. Diminuite poi il fuoco e continuate la cottura a temperatura più dolce, per una dozzina di minuti da ogni lato. Un po' prima delia fine
PER FRIGGERE — Un grasso da usarsi per friggere dovrebbe poter essere riscaldato ad alta temperatura prima di incominciare a fumare; nello stesso tempo, il sapore dovrebbe essere relativamente debole, in modo che il grasso assorbito durante la cottura non alteri il sapore del cibo cotto. I grassi vegetali e gli olii rispondono a questi requisiti meglio degli altri grassi.
PER FRIGGERE — Un grasso da usarsi per friggere dovrebbe poter essere riscaldato ad alta temperatura prima di incominciare a fumare; nello stesso
Intridete il lievito con un poco di latte tiepido ed un pugno di farina per formare un panetto. Mettete ora in una terrina tiepida il burro e lavoratelo con il cucchiaio fino a che sia spumoso, a questo punto aggiungete un uovo ed un poco di farina e continuate a lavorare la pasta fino a che l'uovo e la farina siano incorporati; aggiungete un altro uovo e dell'altra farina e ripetete l'operazione incorporando man mano tutta la farina e le uova, aggiungete ora lo zucchero, il sale ed il lievito che nel frattempo avrà lievitato con alcuni cucchiai di latte versati uno alla volta; lavorate a lungo la pasta che dovrà risultare morbida e leggera, copritela e lasciatela levare per 30-40 minuti a temperatura dolce, prendetela quindi a piccole porzioni per riempire fino a due terzi uno stampo liscio e piuttosto alto che sarà stato imburrato e cosparso di mandorle prima lavate, asciugate in forno e tritate sottilissime. Fate lievitare la pasta a temperatura d'ambiente fino a che arrivi all'altezza dell'orlo dello stampo e cuocetela a fuoco moderato. Sformate il « Kugelhopf » freddo e spolveratelo di zucchero a velo.
lungo la pasta che dovrà risultare morbida e leggera, copritela e lasciatela levare per 30-40 minuti a temperatura dolce, prendetela quindi a piccole
Se volete conservare gli sparagi per l'inverno, dovrete prima di tutto lavarli bene e asciugarli in un panno; poi stendeteli per una giornata al sole, infine invasateli negli appositi vasi a chiusura ermetica, e fate cuocere i vasi a bagnomaria per circa- 25 minuti alla temperatura di 900, usando sempre lo stesso sistema che avete usato per conservare la carne. Quando vorrete servirvene, non avrete che a togliere gli sparagi dai vasi e farli cuocere come se fossero freschi.
, infine invasateli negli appositi vasi a chiusura ermetica, e fate cuocere i vasi a bagnomaria per circa- 25 minuti alla temperatura di 900, usando
Il burro per antipasti va servito a conchigliette o riccioli che otterrete raschiando il panetto di burro con un coltellino speciale dalla lama ricurva e seghettata. Il burro deve essere molto duro e occorre quindi, quando la temperatura è calda, tenere il burro sul ghiaccio o in una ghiacciaia. Se avrete preparati i riccioli in anticipo, li terrete poi in ghiacciaia fino al momento di servire l'antipasto.
ricurva e seghettata. Il burro deve essere molto duro e occorre quindi, quando la temperatura è calda, tenere il burro sul ghiaccio o in una ghiacciaia. Se
Ma se volete proprio un mio consiglio, prendete un po' di orzo, e macinatelo: e sciogliete codesta farina in acqua tiepida, fino a farne una pappetta densa densa: deve essere come la pasta da pane. Lasciatelo in un ambiente dove la temperatura sia di 25 o 30 gradi. Di questa stagione non potete avere che l'imbarazzo della scelta. Dopo un giorno e anche meno diventerà acida e sostituirà benissimo il lievito.
densa densa: deve essere come la pasta da pane. Lasciatelo in un ambiente dove la temperatura sia di 25 o 30 gradi. Di questa stagione non potete
Mettete in una catinella 2 ettogr. di farina, un pizzico di sale e 3 o 4 cucchiaiate d'olio d'oliva, sciogliete tutto ciò con della birra, adottando le stesse precauzioni accennate nella ricetta precedente, poi coprite la pastella, tenerla 3 o 4 ore a temperatura tiepida, e quindi incorporare ad essa due bianchi d'uovo montati.
le stesse precauzioni accennate nella ricetta precedente, poi coprite la pastella, tenerla 3 o 4 ore a temperatura tiepida, e quindi incorporare ad
Collocare le bombe su una teglia coperta da una salvietta spolverizzata di farina, e lasciarle fermentare durante una mezz'ora o più, a seconda della temperatura, e friggerle con abbondante strutto caldo, moderatamente, per dar loro il tempo di cuocere internamente. Sgrondarle poi e spolverizzarle di zucchero.
temperatura, e friggerle con abbondante strutto caldo, moderatamente, per dar loro il tempo di cuocere internamente. Sgrondarle poi e spolverizzarle
L'operazione dell'impasto deve cominciare la sera innanzi. Si pone il lievito di pane sul tavolo (possibilmente un tavolo di marmo) per incorporargli circa un terzo della dose di farina e poi lo si colloca in una catina coperta, tenuta in un ambiente di temperatura tiepida affinchè possa lievitare.
circa un terzo della dose di farina e poi lo si colloca in una catina coperta, tenuta in un ambiente di temperatura tiepida affinchè possa lievitare.
E questo si può fare con certi apparecchi che cuociono i legumi « a vapore », e che consistono in una marmitta, dove si mette l'acqua, e sopra una campana sotto la quale son collocati due recipienti a forellini, ove si mettono i legumi da cuocere; il vapore che circola entro l'apparecchio mantiene per ore i legumi alla temperatura di Ioo° I vegetariani lodano molto questo sistema.
per ore i legumi alla temperatura di Ioo° I vegetariani lodano molto questo sistema.
Per fare queste esperienze si sterilizzavano accuratamente alcuni bicchieri che venivano poi avvicinati alla bocca come nell'atto di bere. In seguito l'orlo di questi bicchieri veniva spalmato di gelatina sterile e tutto veniva posto nella stufa a temperatura costante di 370, dove era tenuto per 24-48 ore.
l'orlo di questi bicchieri veniva spalmato di gelatina sterile e tutto veniva posto nella stufa a temperatura costante di 370, dove era tenuto per 24
Quando si giudica ben consumato l'impastamento, se è nel verno, si lascia riposare la pasta per circa mezz'ora sopra una tavola, in luogo dove sia una temperatura mite; nella state poi si procede indilatamente alla divisione della pasta. I varii pezzi di pasta sono allora pesati per formare dei pani di un peso determinato, sì che i più grossi non abbiano più di tre chilogrammi attesochè oltre quel peso il pane non si cuoce per bene, ma sì inegualmente.
una temperatura mite; nella state poi si procede indilatamente alla divisione della pasta. I varii pezzi di pasta sono allora pesati per formare dei
Mettete in una catinella 2 ettogr. di farina, un pizzico di sale, e 3 o 4 cucchiaiate d'olio d'oliva, sciogliete tutto ciò con della birra, adottando le stesse precauzioni accennate nell'articolo precedente, poi coprite la pastella, tenetela 3 o 4 ore a temperatura tiepida, e quindi incorporate ad essa 2 bianchi d'uova montati.
le stesse precauzioni accennate nell'articolo precedente, poi coprite la pastella, tenetela 3 o 4 ore a temperatura tiepida, e quindi incorporate ad
La cottura deve durare da 40 a 55 minuti per le grosse pagnotte del pane da munizione, e nei nostri panifici militari la si compie in forni ordinari, o di munizione, stabili, adatti ad eseguire fino a 10-12 fornate nelle 24 ore, qualora siano serviti da tre squadre di operai lavoranti a turno, ciascuna per 8 ore. In tali forni da munizione la temperatura si eleva in media oltre a 300° e fino a 350° C.
, ciascuna per 8 ore. In tali forni da munizione la temperatura si eleva in media oltre a 300° e fino a 350° C.
Se poi si venisse nella determinazione di adottare la pagnotta di una sola razione, comprendendovi l'1/8 da zuppa, coi forni in parola la cottura del pane riuscirebbe perfetta e più uniforme che con i forni ordinari, potendosi in quelli regolare meglio la temperatura a seconda del bisogno. In tal caso il pane cotto col forno Wieghorst, oltre alle sue migliori qualità esterne, presenterebbe pure maggior garanzia per una lunga conservazione, potendo resistere anche nelle spedizioni,a considerevole distanza.
pane riuscirebbe perfetta e più uniforme che con i forni ordinari, potendosi in quelli regolare meglio la temperatura a seconda del bisogno. In tal
Il pane biscottato, stando al significato della parola, vorrebbe dire sottoposto per due volte alla cottura, prima in un forno a temperatura ordinaria, poi, dopo breve periodo e prima del raffreddamento completo, in altro forno a temperatura più bassa; ma vi è pure un altro mezzo più semplice e più spicciativo per ottenere il pane biscottato e consiste nel prolungare la cottura del medesimo in uno stesso forno fino a 60 o 80 minuti, secondo il grado di sopra cottura che si vuole ottenere. Il primo sistema è più razionale e dà migliori risultati, disidratando meglio il pane e rendendolo così più a lungo conservabile; ma nei panifici militari è ora più generalmente adottato il secondo sistema, perchè l'operazione di doppia cottura ri-chiede molto tempo, maggior lavoro, spesa più forte.
Il pane biscottato, stando al significato della parola, vorrebbe dire sottoposto per due volte alla cottura, prima in un forno a temperatura
Questi due parassiti sono diffusibilissimi, perchè le innumerevoli spore che producono sui granelli invasi possono restare in parte aderenti anche ai granelli sani e così fare ricomparire le malattie sul campo per opera della sementa, o far passaggio nella farina e nel pane, potendosi esse conservare da un anno ad un altro, e resistere perfino alla temperatura interna dei pani in cottura.
conservare da un anno ad un altro, e resistere perfino alla temperatura interna dei pani in cottura.
Fra questi segni sono significantissimi: una elevazione sensibile di temperatura nel magazzino; un odore speciale che vi spande il grano in stato di incipiente fermentazione; una marcata umidità che si noti alla superficie dei cumuli; la presenza di farfallini (alucidi o parpaglioni) che sorvolino sopra i cumuli; la presenza sui medesimi di specie di ragnatele che ne agglutinano i granelli, prodotte dalla tarma o falsa tignola del grano; la presenza di semi di frumento spuntati, bucati e capaci di galleggiare sull'acqua.
Fra questi segni sono significantissimi: una elevazione sensibile di temperatura nel magazzino; un odore speciale che vi spande il grano in stato di
Qualora si scorgano di questi segni di incipiente fermentazione od invasione di insetti nel frumento, si dovrà senza indugio smuoverlo, paleggiarlo, crivellarlo, distenderlo al sole, trasportarlo in altri magazzini, disponendolo in strati sottili, e fare il possibile per promuovere nei locali un abbassamento di temperatura.
Per riconoscere se la farina sia anormalmente umida, se ne sottoporrà un ben determinato peso (10-20 grammi) alla essiccazione a + 100° C, nel modo e con le precauzioni che furono accennate al § 9, I, per la essiccazione del pane, e se in seguito a tale operazione si troverà che il detto peso di farina perse oltre il 14 %, rappresentante la media umidità della buona farina di frumento, potremo sospettare della grave alterazione nella farina saggiata. È importante notare però che elevando la temperatura di essiccazione oltre i 100° C il limite 14 % potrebbe essere aumentato, fino a raggiungere il 18 % con la temperatura di essiccazione spinta a + 150° - 170° C.
saggiata. È importante notare però che elevando la temperatura di essiccazione oltre i 100° C il limite 14 % potrebbe essere aumentato, fino a raggiungere
Questo piccolo apparecchio può esser portato alla temperatura voluta od introducendolo in un forno scaldato per la cottura del pane o, in difetto di questa opportunità, introducendolo, come accenna la fig. 23, II, in una stufa ad olio (preferibilmente di piede di bove) scaldato, con apposita lampada ad alcool, a + 150° per dieci minuti. Questa stufa si trova sempre come complemento degli aleurometri messi in commercio dalla casa Salleron.
Questo piccolo apparecchio può esser portato alla temperatura voluta od introducendolo in un forno scaldato per la cottura del pane o, in difetto di
Eccetto che nella carne muscolare, le trichine non si riscontrano in altri tessuti dell'animale. La carne trichinata può essere resa innocua con la cottura, con la salazione, con 1' essiccazione, stantechè una temperatura di + 60° C, il sale da cucina in quantità sufficente ed una secchezza prolungata, uccidono le trichine.
cottura, con la salazione, con 1' essiccazione, stantechè una temperatura di + 60° C, il sale da cucina in quantità sufficente ed una secchezza
Nella preparazione della carne e del brodo per il soldato non sarebbero pratici questi estremi, non conciliando nessuno dei due una bontà discreta del brodo con la maggiore nutritività possibile della carne bollita, ciò che appunto si mira ad ottenere. Per raggiungere questo scopo intermedio si consiglia piuttosto di metter la carne ad acqua calda, ma non bollente (a + 50°C), di spingere quindi lentamente l'ebullizione e di mantenere in seguito una temperatura vicino a + 100° (+ 90°) per 4 o 5 ore, o meglio, secondo il Baranski, una temperatura a circa + 75° per due o tre ore soltanto. Così operando potrà ottenersi ad un tempo un brodo abbastanza buono e della carne bollita non troppo spoglia di principii sapidi e nutritivi.
una temperatura vicino a + 100° (+ 90°) per 4 o 5 ore, o meglio, secondo il Baranski, una temperatura a circa + 75° per due o tre ore soltanto. Così
La torrefazione o tostatura del caffè, si può eseguire in forni appositi, in piatti metallici o meglio, come ne è più comune l'uso, in vasi di ferro chiusi e ruotanti, detti abbrustolitoi, che si espongono all'azione graduata di un vivo fuoco, capace di elevarvi e mantenervi la temperatura fra i 250° e i 275° C.
chiusi e ruotanti, detti abbrustolitoi, che si espongono all'azione graduata di un vivo fuoco, capace di elevarvi e mantenervi la temperatura fra i
Così, supposta, per esempio, un'acquavite nella quale l'alcoometro affondi a 56°, ed un termometro immersovi (che talora si trova incluso nell'areometro stesso) accusi la temperatura di + 20° C, avremo D = 56, t = 5. Sostituendo nella formula ai valori algebrici i valori reali avremo: X = 56-0,4 X 5 = 54°. Ossia la ricchezza alcoolica reale dell'acquavite in discorso sarà uguale al 54 % in volume.
'areometro stesso) accusi la temperatura di + 20° C, avremo D = 56, t = 5. Sostituendo nella formula ai valori algebrici i valori reali avremo: X = 56-0,4 X
Il lievito è usato in quantità piccola, ma varia a seconda delle qualità della farina, della stagione in cui si fabbrica la galletta, della temperatura del locale di fabbricazione, della durata di conservazione che si vuole raggiungere. Tenuto conto di tutte queste circostanze, l'impiego del lievito varierà da 1/2 all'1 ed al massimo all'1 1/2 per 100 chilogrammi di farina.
temperatura del locale di fabbricazione, della durata di conservazione che si vuole raggiungere. Tenuto conto di tutte queste circostanze, l'impiego del
Malgrado questa loro variabilità di composizione, le acque di sorgente, sempre quando non pecchino per soverchia mineralizzazione, e specialmente quando provengano da terreni secondari, sono da ritenersi le migliori potabili, molto più che la temperatura costante (che le fa fresche di estate e tepide d'inverno) la scarsezza di sostanze organiche e l'essere al riparo di ogni inquinamento esterno sono pregi reali che ne confermano la superiorità.
quando provengano da terreni secondari, sono da ritenersi le migliori potabili, molto più che la temperatura costante (che le fa fresche di estate e
Le note caratteristiche di quest'acque cosi profondamente pollute, saranno grandi quantità di sali ammoniacali, disparizione dell'ossigeno di aereazione e presenza soprattutto di sostanze organiche e di minutissimi esseri organizzati di mille maniere. Altro appunto che si può fare infine alle acque di fiume, si è la instabilità della loro temperatura, che le rende soverchiamente calde in estate, fredde in inverno.
di fiume, si è la instabilità della loro temperatura, che le rende soverchiamente calde in estate, fredde in inverno.
La ragione per cui si fa bollire l'acqua, si è per decomporre col calore i bicarbonati convertendoli in carbonati quasi insolubili. I gradi ottenuti in questo terzo saggio ci rappresentano adunque i sali di calcio non allo stato di carbonato (solfato, cloruro, ecc.) ed i sali di magnesio; questi gradi vanno però diminuiti di 3 che appartengono ancora al carbonato di calcio, a causa della sua lieve solubilità nell'acqua alla temperatura ordinaria.
gradi vanno però diminuiti di 3 che appartengono ancora al carbonato di calcio, a causa della sua lieve solubilità nell'acqua alla temperatura ordinaria.
a) Esame del sedimento naturale dell'acqua. Questo è il più semplice e speditivo modo di esame microscopico dell'acqua sospetta (Girard). Onde ottenere il sedimento si pongono 30-40 cc. di acqua da esaminare in un tubo d'assaggio lungo e di piccolo diametro, ben terso e, meglio ancora, avvampato alla fiamma della lampada, avendo cura di tapparne quindi la bocca con cotone cardato, sottoposto per qualche tempo alla temperatura di + 120° o 130°.
alla fiamma della lampada, avendo cura di tapparne quindi la bocca con cotone cardato, sottoposto per qualche tempo alla temperatura di + 120° o 130°.
Rimane allora un ultimo espediente per fissare i microrganismi nell'acqua: il calore che, presentandosi app unto semplicissimo ed efficace mezzo di coagulazione del protoplasma, è quello che più di ogni altra cosa si conviene al caso nostro. L'essenziale, dice il Certes nella sua classica monografia « Analyse micrographique des eaux, » è di non prolungare la cozione dell'acqua esaminanda al di là di 10-15 minuti e, saprattuto, di non oltrepassare un maxi-mimi di temperatura che sembra essere dai 60° ai 70° centigradi. A questa temperatura, nella più gran parte dei casi, i microrganismi che si trovano nell'acqua, restano nettamente fissati; delle rare eccezioni a questa regola si verificherebbero solamente per infusori del gruppo dei cibati. La cozione si può operare agevolmente in due modi: 1° A bagno-maria, ciò che non esige strumenti speciali di sorta. Dopo esserci assicurati col termometro della temperatura del bagno, vi si immergono i tubi d'assaggio (del diametro di 16-20 min.) contenenti l'acqua da esaminare e vi si lasciano da 10 a 15 minuti al più. I tubi sono tappati con del cotone, per evitare che l'aria che vi rientrerà per il raffreddamento non vi introduca dei germi che vi si svilupperebbero rapidamente.
oltrepassare un maxi-mimi di temperatura che sembra essere dai 60° ai 70° centigradi. A questa temperatura, nella più gran parte dei casi, i microrganismi che si
2° Operando direttamente la cozione col far cadere a gocce l'acqua da esaminare nell'acqua distillata e filtrata, portata alla temperatura non maggiore di 70° centigradi. Può rimpiazzarsi con vantaggio l'acqua distillata con una soluzione di bicloruro di mercurio (0,10: 1000) che, oltre a rafforzare l'azione fissatrice del calore, può funzionare da liquido conservatore, prevenendo lo sviluppo ulteriore di germi nel liquido, specialmente pel caso che dovesse correre qualche tempo prima di poterne osservare al mi-croscopio il sedimento.
2° Operando direttamente la cozione col far cadere a gocce l'acqua da esaminare nell'acqua distillata e filtrata, portata alla temperatura non
c) Esame del residuo secco dell'acqua. Un ultimo e semplicissimo procedimento, che stimo opportuno di ricordare, per l'esame micrografico dell'acqua, è quello suggerito dal Biscoff il quale consiglia di evaporare a bassa temperatura, ed al riparo del pulviscolo atmosferico, un centimetro cubo di acqua da esaminare sopra un vetro porta-oggetti, ed osservarne quindi il residuo al microscopio.
, è quello suggerito dal Biscoff il quale consiglia di evaporare a bassa temperatura, ed al riparo del pulviscolo atmosferico, un centimetro cubo di
Preziose prerogative di questa ampolla, filtrante sono: l'essere costituita di puro silicato d'allumina, ed avere sopportato per la cottura una temperatura di 1600° gradi; ciò la rende inattaccabile anche dagli acidi più emergici e capace di sopportare impunemente nuove elevate temperature; cose ambedue utilissime per poterne praticare all'occorrenza una radicale purificazione.
temperatura di 1600° gradi; ciò la rende inattaccabile anche dagli acidi più emergici e capace di sopportare impunemente nuove elevate temperature; cose
Qualora, dopo un certo periodo di attività si credesse necessaria la purificazione del filtro, questa potrà farsi sempre in modo radicale e con grande facilità. Liberata l'ampolla dal suo involucro, e staccata dal manicotto elastico che la mantiene appesa al rubinetto, dopo averla bene sciaquata e vuotata dell'acqua che contiene, potrà essere immersa, per circa un'ora, in un bagno di acqua acidulata con acido cloridrico al 5 % (dal quale non è attaccabile affatto il silicato di allumina di cui essa è costituita), e quindi esposta, per un paio d'ore, ad una temperatura dai 200° ai 300° gradi, per esempio, entro un forno comune scaldato per la cottura del pane. Il bagno acido varrà a ridisciogliere le deposizioni calcari che, per avventura, avesse lasciata un'acqua dura nella trama del biscotto; l'alta temperatura disorganizzerà completamente i microbi dell'acqua arrestati dalla porcellana, sterilizzandola così nuovamente.
attaccabile affatto il silicato di allumina di cui essa è costituita), e quindi esposta, per un paio d'ore, ad una temperatura dai 200° ai 300° gradi
Quando si giudica ben consumato l'impastamento, se è nel verno si lascia riposare la pasta per circa mezz'ora sopra una tavola, in luogo dove regna una temperatura mite; nella state poi si procede indilatamente alla divisione della pasta. I vari pezzi di pasta sono allora pesati per formarne pani di un peso determinato, sì che i più grossi non abbiano più di dieci chilogrammi, attesochè oltre quel peso il pane non si cuoce per bene, ma sì inegualmente.
una temperatura mite; nella state poi si procede indilatamente alla divisione della pasta. I vari pezzi di pasta sono allora pesati per formarne pani
Quelle poi affumicate, che sono veramente l'oggetto di un più generale consumo, si devono scegliere morbide al tatto, spesse, di un bel colore dorato lucido e moderatamente salate; bisogna conservarle in un luogo bensì fresco, ma non umido. Se l'umidità le dispone all'ammuffimento, il caldo o soltanto una temperatura troppo dolce in un locale asciuttissimo le dissecca a tal segno che finiscono col non essere punto mangiabili; egli è perciò che non conviene mai farne troppo grande acquisto.
soltanto una temperatura troppo dolce in un locale asciuttissimo le dissecca a tal segno che finiscono col non essere punto mangiabili; egli è perciò che
Quanto alle frutta secche, come i fichi e le prugna , se sono a un prezzo moderato, quando i prodotti del nuovo raccolto vengono posti in commercio è sempre prudente di farne provvisione, onde non subire le conseguenze di un rincarimento che può sopravvenire se la temperatura della primavera seguente non sia favorevole alla produzione di queste frutta.
sempre prudente di farne provvisione, onde non subire le conseguenze di un rincarimento che può sopravvenire se la temperatura della primavera
Mele secche e cotte nel forno. Si preparano presso a poco allo stesso modo delle pera, soltanto che si levano loro i manichi e si taglia loro il cuore, o il serbatojo dei semi, mediante un piccolo arnese di ferro chiamato vuotamele. Devono inoltre essicarsi ad una temperatura più bassa che non le pera, e stiacciate, non di fianco come le pera, ma sì dall'alto del manico.
cuore, o il serbatojo dei semi, mediante un piccolo arnese di ferro chiamato vuotamele. Devono inoltre essicarsi ad una temperatura più bassa che non le
Coscia di castrato arrosto. La coscia del castrato dà un eccellente arrosto, ma bisogna prima che sia molto stagionata e frolla. Si conserva quindi il più lungo tempo possibile tenendo calcolo della temperatura della stagione. Così, nell'inverno, con un tempo asciutto e bello, si può conservarla sette ed anche otto giorni, nella state
il più lungo tempo possibile tenendo calcolo della temperatura della stagione. Così, nell'inverno, con un tempo asciutto e bello, si può conservarla
Luccio stufato o marinato. Scegliete un bello e grosso luccio, lasciatelo stagionare per due o tre giorni secondo la temperatura dell'aria, e fatelo cuocere nel vino rosso con cipolline affettate, lauro, timo, chiovi di garofano, sale e pepe. Quando è cotto ritiratelo dal fuoco, lasciate si raffreddi nel suo condimento, e servitelo. Approntate in disparte una salsa al burro o con capperi. Il luccio, cotto in tal modo e freddo, si condisce con olio o aceto.
Luccio stufato o marinato. Scegliete un bello e grosso luccio, lasciatelo stagionare per due o tre giorni secondo la temperatura dell'aria, e fatelo
E per ultimo si badi che nella camera dell'ammalato vi sia una temperatura che non oltrepassi i 15 gradi Reaumur; che l'ambiente venga più volte ventilato durante la giornata; che la coperta del letto sia di lana leggiera, e finalmente che l'ammalato indossi una camicia di bucato calda, la quale cambierà ogni giorno. Quantunque questi precetti riflettano puramente l'igiene, è indispensabile tuttavia il rigoroso loro adempimento.
E per ultimo si badi che nella camera dell'ammalato vi sia una temperatura che non oltrepassi i 15 gradi Reaumur; che l'ambiente venga più volte
Preparate dei teglioni di ferro o delle teglie di rame stagnate unte col lardo e infarinate e nelle medesime collocate le ciambelle che farete grandi a piacere, ma in modo che vi stieno assai larghe. Lasciatele a lievitare in cucina o in altro luogo di temperatura tiepida, ed allorchè saranno ben rigonfiate, ma non passate di lievito, fate loro colla punta di un coltello delle lunghe incisioni alla superficie, doratele coll'uovo e spargeteci sopra dello zucchero cristallino pestato grosso.
a piacere, ma in modo che vi stieno assai larghe. Lasciatele a lievitare in cucina o in altro luogo di temperatura tiepida, ed allorchè saranno ben
13. Gelato al forno. — I Cinesi hanno l'abitudine di friggere il ghiaccio tagliato a pezzi e bene involto in un brano di pasta. In Europa usa qualchevolta mettere al forno il gelato diligentemente rinchiuso entro un involucro di pasticcini e di schiuma. Da questo desiderio dei contrasti di temperatura deriva la moda di accompagnare i gelati con una crema calda.
temperatura deriva la moda di accompagnare i gelati con una crema calda.
Procedimento. Mettete la vaniglia a pezzetti nello spirito e lo zucchero nell'acqua, dopo 3 giorni uniteli e aggiungete anche la panna. Lasciate in fusione (non al sole) 10 giorni se fa caldo, 15 se la temperatura è fredda, scuotendo spesso la boccia; filtrate da un pannolino o da una garza.
fusione (non al sole) 10 giorni se fa caldo, 15 se la temperatura è fredda, scuotendo spesso la boccia; filtrate da un pannolino o da una garza.
Mele cotte al forno. — Si preparano presso a poco allo stesso modo delle pera, soltanto che si legano loro i manichi e si taglia loro il cuore, o il serbatojo dei semi, mediante un piccolo arnese di ferro chiamato vuola-mele. Devono inoltre essicarsi ad una temperatura più bassa che non le pera, e stiacciate, non di fianco come le pera, ma sì dall'alto del manico.
serbatojo dei semi, mediante un piccolo arnese di ferro chiamato vuola-mele. Devono inoltre essicarsi ad una temperatura più bassa che non le pera, e
Nella padella dev'essere olio in abbondanza, giacché se si vuol pesce alla perfezione fritto, non bisogna scordare come il pesce, quando non nuota nell'acqua, debba nuotare nell'olio. E nella padella il pesce dovrà sempre andar poco, poco alla volta; e sempre si dovrà lasciare qualche minuto fra una friggitura e l'altra affinchè l'olio abbia sempre la sua temperatura molto alta.
una friggitura e l'altra affinchè l'olio abbia sempre la sua temperatura molto alta.