Angelica. — Pianta aromatica, a cui in Scandinavia si attribuisce la rara virtù di prolungare la vita e che da noi non si mangia che confettata. Profuma il fiato, favorisce la digestione e combatte la flatulenza. Anguilla. — Pesce molto saporito, ma che non è per tutti di facile digestione, essendo molto ricco di grasso e potendone avere perfino il 23 per cento del proprio peso. Il levare ad essa la pelle prima di cuocerla e l'aromatizzarla fortemente può in parte togliere l'inconveniente della poca digeribilità. Il grongo è un'eccellente e grossa anguilla marina e il celebre capitone, che forma la delizia dei Napoletani nella vigilia del Natale, è l'anguilla delle Lagune di Comacchio.
forma la delizia dei Napoletani nella vigilia del Natale, è l'anguilla delle Lagune di Comacchio.
Lampreda. — Pesce molto simile nella forma, nel gusto e nella digeribilità all'anguilla. Gli antichi Romani ne facevano uso grandissimo, e non meno di loro anche i papi e i prelati di Roma medioevale. Si dice anzi che questi lo pagassero perfino venti monete d'oro ciascuno e che lo facessero morire affogandolo nel vino di Cipro con una noce moscata in bocca e un fiore di garofano in ogni foro branchiale, dopo di che erano messe in una casseruola con mandorle soppeste ed ogni maniera di aromi. Non era di certo morte evangelica nè cibo atto a sostenere la virtù. Dicesi che in Inghilterra la città di Glocester faccia dono ogni anno nella vigilia del Natale alla regina di un pasticcio di lamprede.
città di Glocester faccia dono ogni anno nella vigilia del Natale alla regina di un pasticcio di lamprede.
Questo pesce di mare ha la figura de' piccioli Alosi (Laccie); il suo luogo natale è l'Oceano. La sua lunghezza è di nove in dieci pollici, e due pollici incirca largo. L'Aringa viene nominata il Rè de' Pesci, a motivo del suo buon sapore, e della sua utilità. I pescatori di Amburgo chiamano l'Aringa, Pesce Coronato.
Questo pesce di mare ha la figura de' piccioli Alosi (Laccie); il suo luogo natale è l'Oceano. La sua lunghezza è di nove in dieci pollici, e due
Se la sfoglia vi si risecca fra mano, bagnate, con un dito intinto nell'acqua, gli orli dei dischi. Questa minestra per rendersi più grata al gusto richiede il brodo di cappone; di quel rimminchionito animale che per sua bontà si offre nella solennità di Natale in olocausto agli uomini. Cuocete dunque i cappelletti nel suo brodo come si usa in Romagna, ove trovereste nel citato giorno degli eroi che si vantano di averne mangiati cento; ma c'è il caso però di crepare, come avvenne ad un mio conoscente. A un mangiatore discreto bastano due dozzine.
richiede il brodo di cappone; di quel rimminchionito animale che per sua bontà si offre nella solennità di Natale in olocausto agli uomini. Cuocete
Una signora di Parma, che non ho il bene di conoscere, andata sposa a Milano, mi scrive: «Mi prendo la libertà d'inviarle la ricetta di una minestra che a Parma, mia amata città natale, è di rito nelle solennità famigliari; e non c'è casa, io credo, ove nei giorni di Natale e Pasqua non si facciano i tradizionali Anolini.» Mi dichiaro obbligato alla prefata signora perchè, avendo messo in prova la detta minestra è riuscita di tale mia soddisfazione da poter rendermi grato al pubblico e all'inclita guarnigione.
che a Parma, mia amata città natale, è di rito nelle solennità famigliari; e non c'è casa, io credo, ove nei giorni di Natale e Pasqua non si facciano
KLÉBER, Giovanni Kléber, celebre generale francese, vincitore della battaglia di Eliopoli, pugnalato al Cairo nel 1800 e sepolto a Strasburgo, sua città natale. — Matelote à la Kléber, zuppa di pesci al Champagne e Madera, con funghi tartufi e crostini.
città natale. — Matelote à la Kléber, zuppa di pesci al Champagne e Madera, con funghi tartufi e crostini.
MINCE-PIE (ingl.) pasticcio di carne trite; anche torta con cedro, limone, uva secca, mele, grasso di rognoni, lingua, zucchero, Cognac, vino di Xeres e noce moscata, il tutto trito insieme, passato al setaccio e cotto al forno. — Questa torta si fa generalmente a Natale.
Xeres e noce moscata, il tutto trito insieme, passato al setaccio e cotto al forno. — Questa torta si fa generalmente a Natale.
Posto quindi il pollo d'India nel recipiente suddetto, in cui avrete già fatto sciogliere una discreta quantità di burro, lo porrete su di un fornello a fuoco moderato, rivoltandolo di tempo in tempo finchè avrà preso un bel colore da ambo le parti, poi vi aggiungerete un ramaiolo di sugo o brodo sostanzioso, e più tardi anche un bicchiere di vino bianco, salandolo convenientemente da ambo le parti nel rivoltarlo come sopra. Deve cuocere a piccol fuoco, ma continuo, almeno quattro ore, tenendo il recipiente col suo coperchio ben chiuso, il che otterrassi meglio frammettendovi un foglio di carta abbastanza grande per sopravvanzare dagli orli. Si serve in tavola ben caldo, ed è il solito piatto pel giorno di Natale che si usa nelle cucine casalinghe. Disponendo però di un forno, sia in muratura, sia di quei forni delle cucine economiche, la cottura procederebbe più regolare e più spedita; sarebbe molto meno faticoso, ed il risultato più soddisfacente.
carta abbastanza grande per sopravvanzare dagli orli. Si serve in tavola ben caldo, ed è il solito piatto pel giorno di Natale che si usa nelle cucine
Chi non ricorda ad esempio i monumentali panettoni di Paolo Biffi e dei figli Francesco e Natale, panettoni di 15 a 25 chilogrammi cadauno, cotti alla perfezione, che destarono l'ammirazione delle principali città d'Europa?
Chi non ricorda ad esempio i monumentali panettoni di Paolo Biffi e dei figli Francesco e Natale, panettoni di 15 a 25 chilogrammi cadauno, cotti
Scegliete una zucca molto dolce e farinosa, cuocetene al forno 3 chili, e spolpatela. Aggiungete alla zucca il parmigiano, un po' di pangrattato, due etti di amaretti pestati nel mortaio, il cedro candito e la mostarda a pezzetti. Profumate con un po' di cannella, un pizzico di pepe e scorza di limone grattugiata. Amalgamate bene tutti gli ingredienti. Con 600 grammi di farina e 6 uova fate una pasta, che tirerete a sfoglia non troppo sottile. Ritagliatene dei quadretti di circa sette centimetri di lato e procedete come per i cappelletti mantovani. Cuocete in abbondante acqua salata e conditeli a strati con abbondante burro fuso e formaggio parmigiano grattugiato. Questa è una celebre ricetta mantovana, in uso particolarmente per la cena della Vigilia di Natale.
Per Natale, una grande ciotola d'argento o di cristallo, oppure una lastra di specchio guarnite con una piramide di palle di vetro da albero di Natale. Usate tovaglie ricamate o di fiandra, oppure tovagliette all'americana.
Per Natale, una grande ciotola d'argento o di cristallo, oppure una lastra di specchio guarnite con una piramide di palle di vetro da albero di
Una piramide di frutta colorata, oppure un cestino o una ciotola di frutta circondati da sempreverdi o da foglie verdi. Insieme alla frutta si possono disporre delle noci, della frutta secca, dei grappoli di uvetta e delle pigne. In occasione del Natale, per creare un'aria festosa, potete usare dei grandi grappoli d'uva bagnati in uno sciroppo di zucchero molto denso e quindi fatti rotolare nello zucchero cristallizzato. Usate tovaglie pesanti o tovagliette all'americana.
possono disporre delle noci, della frutta secca, dei grappoli di uvetta e delle pigne. In occasione del Natale, per creare un'aria festosa, potete usare dei
È un piatto molto in uso a Spoleto nella vigilia di Natale. Pestate nel mortaio dei tartufi neri ben mondati con un poco di prezzemolo, alici e odore di aglio. Poi mettete in una teglia dell'olio e quando bolle unitevi un poco di conserva di pomidoro e un po' d'acqua, in modo da ottenere un sugo di giusta consistenza, salate, e unitevi il composto di tartufi, facendolo scaldare appena senza che raggiunga il bollore. Condite poi con questo sugo gli spaghetti già lessati in acqua bollente salata.
È un piatto molto in uso a Spoleto nella vigilia di Natale. Pestate nel mortaio dei tartufi neri ben mondati con un poco di prezzemolo, alici e odore
Fate bollire in una pentola due litri di acqua cui avrete aggiunto della scorza di limone e sale, e al primo bollore versatevi lentamente la farina, rivoltandola bene senza che formi grumi. Togliete dal fuoco dopo circa un quarto d'ora, appena si sarà formata una pasta densa e morbida. Versatela sul marmo o su una tavola che avrete unta di olio e lavorate bene con le mani. Fatene un rotolo lungo come se si trattasse di fettuccine e ritagliatene tanti pezzetti lunghi circa 20 centimetri cui darete varie forme. Fateli friggere uno alla volta in abbondante olio bollente e disponete le zeppole in un piatto di portata coprendole di miele e anicini. Sono dolci tipici del giorno di Natale.
un piatto di portata coprendole di miele e anicini. Sono dolci tipici del giorno di Natale.
Questo piatto è assai utile nei casi in cui, dopo qualche pranzo importante, o qualche giorno di festa, Natale, Capodanno, Pasqua, ci si trova ad avere una certa quantità di avanzi di carne o di pollame. Tagliate le varie qualità di carne o di pollame a filettini sottili, aggiungetevi della lingua salmistrata, tagliata anch'essa a filettini. Mescolate bene tutti i filetti e legateli con una maionese densa e molto piccante. Ammucchiate la massa dei filetti in mezzo al piatto che verrà circondato con fettine di salame, su ognuna delle quali porrete una fetta di uovo sodo, guarnito con una fetta di cetriolino, con mezzo filetto di acciuga o con qualche capperetto.
Questo piatto è assai utile nei casi in cui, dopo qualche pranzo importante, o qualche giorno di festa, Natale, Capodanno, Pasqua, ci si trova ad
Questo piatto potrà fare bella figura in un pranzo, ad esempio di Natale, e riuscirà di una finezza squisita, per il profumo delle olive che satura la carne del tacchino.
Questo piatto potrà fare bella figura in un pranzo, ad esempio di Natale, e riuscirà di una finezza squisita, per il profumo delle olive che satura
Conservazione. — Si conservano a lungo nella loro terra natale, coprendoli di sabbia od argilla ben secca e polverizzata di modo che non abbiano a toccarsi. Si chiudono poi in vasi impermeabili. Facendoli seccare perdono gran parte del loro profumo.
Conservazione. — Si conservano a lungo nella loro terra natale, coprendoli di sabbia od argilla ben secca e polverizzata di modo che non abbiano a
. — Plinio asserisce che il lauro era segno di pace fra i combattenti (lib. c. 30). Se ne cingevan nei trionfi gl'Imperatori e i Sommi Pontefici, poi se ne cinsero i Sommi Poeti ed, ahimè ! se tornassero tutti quei Sommi e facessero una capatina alle feste di Natale ed in carnevale da noi, che direbbero vedendo il loro lauro intrecciato alle casseruole di cucina e posto sulle teste dei vitelli, dei majali o steso sopra i loro opulenti jambons ?
se ne cinsero i Sommi Poeti ed, ahimè ! se tornassero tutti quei Sommi e facessero una capatina alle feste di Natale ed in carnevale da noi, che
Si conservano pure a lungo nella loro terra natale, coprendoli di sabbia od argilla ben secca e polverizzata di modo che non abbiano a toccarsi. Si chiudono poi in vasi impermeabili. Facendoli seccare perdono gran parte del loro profumo.
Si conservano pure a lungo nella loro terra natale, coprendoli di sabbia od argilla ben secca e polverizzata di modo che non abbiano a toccarsi. Si
Questi tortelli o ravioli si mangiano o si mangiavano a Lione la notte di Natale dai fedeli che, uscendo di chiesa, li consumavano bollenti dai fornai.
Questi tortelli o ravioli si mangiano o si mangiavano a Lione la notte di Natale dai fedeli che, uscendo di chiesa, li consumavano bollenti dai
Mincepics, o pasta inglese. Pigliate 500 grammi di grasso d'arnione di bue e tagliatelo fino fino; 500 grammi di lingua di bove in punta, che farete cuocere e poi triturerete come il grasso; 500 grammi di mele così dette della regina, che avrete prima mondati, toltine i semi, e tritati come sopra; 250 grammi d'uva secca senz'acini, e 625 grammi d'uva di Corinto, lavata, mondata e bene asciutta. Dopo averli di nuovo e ben bene tritati assieme, ponete questi ingredienti entro un vaso; aggiungetevi 250 grammi di zucchero, 8 grammi di macis pesto altrettanta noce muschiata, un pizzico di polvere di garofano, altrettanto di polvere di cannella, sale in sufficiente quantità, o un doppio decilitro di buona acquavite; amalgamate ben bene il tutto con sei uova, di maniera che formi una specie di pasta; prendete raschiature di pasta sfogliata, distendetele assottigliandole ben bene, e foderatene, per così dire, degli stampi da tortine od altri che sieno un po' più fondi, empiteli di quest'apparecchio; abbiate in pronto 125 grammi di cedro confettato, tagliato in minutissimi pezzetti riquadri, alquante corteccie esteriori di arancio o di limone, che avrete prima fatte cuocere nello zucchero, e gittate sopra questi tortelli, o mincepics che farete cuocere entro un forno a calore temperato per tre quarti d'ora, indi li servirete caldi. In Inghilterra questa specie di pasticcetti con carne si servono di preferenza il dì di Natale.
Inghilterra questa specie di pasticcetti con carne si servono di preferenza il dì di Natale.
Se la sfoglia vi si risecca tra mano bagnate, con un dito intinto nell'acqua, gli orli dei dischi. Questa minestra per rendersi più grata al gusto richiede il brodo di cappone; di quel rimminchionito animale che per sua bontà si offre nella solennità di Natale in olocausto agli uomini. Cuocete dunque i cappelletti nel suo brodo come si usa in Romagna, ove trovereste nel citato giorno degli eroi che si vantano di averne mangiati cento; ma c'è il caso però di crepare come avvenne ad un mio conoscente. A un mangiatore discreto bastano due dozzine.
richiede il brodo di cappone; di quel rimminchionito animale che per sua bontà si offre nella solennità di Natale in olocausto agli uomini. Cuocete
Si versa su 50 deca di zucchero in una zupiera 1 1/2 litro d'acqua, lasciando il tutto riposare in luogo caldo. Prima di farne uso si cuoce lo zucchero finchè è chiaro e s'aggiunge un pezzettino di vaniglia ed una sottile buccia di limone, il succo colato di un limone e 4 aranci (o 2 limoni ed un arancio), lasciandovelo sobbollire soltanto; dipoi s'aggiungono 4 decilitri d'infusione d'un tè chinese e 1/2 bicchiere di rum, colando poscia il tutto nella zuppiera. Si serve oltre al ponce in bicchieri anche del rum in bottiglietta, e delle pasticcerie, nel tempo di Natale quelle fatte al miele, o focacce, e nel carnevale di preferenza dei faschingkrapfen caldi (pag. 427)
nella zuppiera. Si serve oltre al ponce in bicchieri anche del rum in bottiglietta, e delle pasticcerie, nel tempo di Natale quelle fatte al miele, o
Con pangrattato. Tritura. Per questa minestra che in Romagna si serve quasi sempre a Pasqua, come a Natale i cappelletti, occorrono uova, parmigiano e pangrattato anche, volendo, l'odore della noce moscata. In genere si calcola per ogni persona un uovo, un cucchiaio di pangrattato, un cucchiaio di formaggio.
Con pangrattato. Tritura. Per questa minestra che in Romagna si serve quasi sempre a Pasqua, come a Natale i cappelletti, occorrono uova, parmigiano
[immagine e didascalia: Pasticcini per l'albero di Natale] da 5 lire, procuratevi dei tagliapasta originali che rappresentino figure o animali, e formate tanti pasticcini che bagnerete poi coll'albume sbattuto e cospargerete di zucchero a granelli.
[immagine e didascalia: Pasticcini per l'albero di Natale] da 5 lire, procuratevi dei tagliapasta originali che rappresentino figure o animali, e
14. „Patiences". — Passate allo staccio 140 gr. di zucchero di vaniglia con 140 gr. di farina e amalgamateli sulla spianatoja con 2 albumi naturali. Stendete il composto tenendolo all'altezza d'una moneta da 5 lire, tagliatelo in forma di savojardini, disponete questi sulla lamiera cerata, lasciateli asciugare 2 ore, cuoceteli a forno dolcissimo. Devono essere bianchi e croccanti. Con questa pasta si fanno anche le iniziali per l'albero di Natale.
21. Le pesche. — Vi sono vari sistemi per conservare le pesche fino a Natale, ma esse perdono sempre sapore e profumo. Il mezzo più semplice è quello d'involgerle in una carta fina o meglio nella cera vergine sciolta e di collocarle nella crusca in modo che non si tocchino chiudendole in una cassetta. Le frutta devono essere perfettissime, colte con gran riguardo e col loro picciolo.
21. Le pesche. — Vi sono vari sistemi per conservare le pesche fino a Natale, ma esse perdono sempre sapore e profumo. Il mezzo più semplice è quello
Da anni ed anni siamo amici; ed ogni Natale mio marito manda loro il tradizionale panettone e; al principiar d'ogni estate, gli amici mandano a noi chili e chili di marasche, o marene, colte nel loro vastissimo brolo.
Da anni ed anni siamo amici; ed ogni Natale mio marito manda loro il tradizionale panettone e; al principiar d'ogni estate, gli amici mandano a noi
Ma penso che, se a Natale o a Capo d'anno, qualcuna di voi volesse fare sfoggio di tutta la sua complicata e raffinata arte cucinaria... eccomi a dirle come faccio io (una volta tanto!...) per noi 6, il famoso pasticcio.
Ma penso che, se a Natale o a Capo d'anno, qualcuna di voi volesse fare sfoggio di tutta la sua complicata e raffinata arte cucinaria... eccomi a